Essere figlia oggi. Uno dei ruoli più difficili che la società moderna ci impone, in un costante miscuglio di sensazioni, sentimenti, incontri. Un compito però da svolgere con amore, passione, coinvolgimento e fede, per rispettare i propri genitori, che sono il nostro passato, il presente e anche il futuro. Arriva in libreria “Infinitamente amore”, il nuovo volume di Manuela Barbolan. L’opera, edita dalla BookSprint Edizioni di Vito Pacelli e disponibile sia nel classico formato della brochure cartacea che nella più moderna veste digitale dell’ebook, è un racconto dedicato alla mamma e al papà, di cui bisogna prendersi cura perché sono le perle della nostra vita.
L’autrice, partendo da questi presupposti, racconta, con una breve quanto intensa autobiografia, come la sua vita sia cambiata a seguito della malattia prima e della morte poi, prematura, del padre, e di come abbia dovuto per questo rinunciare ai propri sogni e alle proprie aspirazioni per essere vicina alle persone più importanti della sua vita nella quotidianità: i suoi genitori.
43 pagine per descrivere, in maniera repentina quanto sentita, questo rapporto indelebile e inscindibile con chi ci ha messo al mondo e ci ha cresciuto, dedicandoci il proprio tempo e i propri sogni per far sì che si realizzino poi i nostri. Lo stile narrativo è cadenzato, pacato, per far emergere in tutta la sua potenza quell’infinitamente amore che è poi l’oggetto vero dell’opera. Una lettura che ci mette dinanzi a quell’inversione di ruoli tra genitore e figlio, dove quest’ultimo impara a “crescere” il padre e la madre e ad accompagnarli nella fase finale della propria esistenza.
Nata a Treviso nel 1968, Manuela Barbolan è una cittadina del mondo. Amante dello sport a trecentosessanta gradi, la sua vita è però il running, tanto da essere, con 2 ore e 52 minuti di primato personale, tra le migliori trenta italiane. Commercialista di professione, nel 2011 si è trasferita a San Paolo, in Brasile, dove in poco tempo è divenuta ambasciatrice della gastronomia italiana.