Si sente spesso dire che un genitore mai dovrebbe sopravvivere ai propri figli, eppure purtroppo la vita troppo spesso ci pone davanti a situazioni che mai avremmo voluto vivere. È quello che è accaduto a Michela Barbangelo, l’autrice di “Come mille Oceani – Una comunicazione, una lunga lettera di addio o di arrivederci di una madre a sua figlia scomparsa a causa di una malattia”. L’opera, edita dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel formato della brochure cartacea, è quindi una sorta di autobiografia epistolare, per dire “ciao” a chi non c’è più.
Una lunga lettera alla propria “bimba”, volata troppo presto in paradiso a causa di un brutto male. Partendo dall’infanzia, la scrittrice ripercorre le tappe più importanti di Claudia, dall’adolescenza alla carriera scolastica e lavorativa, fino al matrimonio e all’esperienza della maternità. Il tutto fino al giorno in cui il “Drago Silenzioso” ha portato via Claudia, che comunque nella sua vita ha saputo donare dolcezza e amore alla famiglia e agli amici.
Nelle 200 pagine dell’opera sicuramente domina la tristezza ed il dolore per la più grande perdita che una madre possa provare. Ma il volume, oltre ad essere un addio intenso e malinconico, è anche un inno alla speranza e alla vita, in una dimensione di fede e di rapporto con un altrove che comunque si è convinti continui ad esistere sempre, nonostante tutto e nonostante accada quel che nessuno è mai riuscito a giustificare davvero.
Nata ad Andria, nella splendida Puglia, nell’agosto del 1962, Michela Barbangelo ha vissuto nella cittadina d’origine sino al 1994, quando, divenuta moglie, si è trasferita di qualche chilometro nella vicina Trani, dove tuttora risiede. Laureata in fisioterapia, lavora a Bisceglie nella struttura ospedaliera “Universo Salute – Opera Don Uva” ed è dipendente presso l’Unità di Medicina Fisica e Riabilitazione da oltre trenta anni. “Come mille oceani” è la sua opera prima.