Anche se sono trascorsi ormai 80 anni dall'entrata dell'Italia nel secondo conflito mondiale, nel ricordo di molti è ancora vivo quello che sarebbe potuto essere, ma che invece non è stato, se l'Italia avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale. Certo, probabilmente ci ritroveremo ancora sotto il dominio fascista, ma ciò che Gianfranco Giulivi analizza nel suo "Potevamo vincere! Se solo l'avessimo voluto – Gli errori strategici della guerra 'fascista' (anni 1940-1943)" è altro, che va oltre la semplice politica e le scelte di… partito. Il saggio, edito dalla BookSprint Edizioni e disponibile sia nel classico formato della brochure cartacea che nella veste digitale dell'ebook, si sofferma infatti sulle cause per le quali una guerra quasi vinta è, invece, stata persa.
Quali sono i motivi per cui l'Italia non ha vinto la guerra? È stata solo incompetenza e cecità nei vertici militari o c'è stato altro? Perché l'Italia ha dichiarato guerra, senza, in realtà, attaccare mai? In questo volume che, attraverso documenti e testimonianze scritte, ripercorre soprattutto i quattro anni tra il 1940 e il 1943 in cui la Patria ha combattuto a fianco dei nazisti di Hitler, si fa strada un'ipotesi diversa e affascinante, anche se tenebrosa e ombrosa del senso di Nazione dei leader dell'epoca.
E se fosse stato tradimento? 598 pagine che rileggono la storia sotto un'altra veste, basandosi su fatti ed elementi concreti che avvalorano la tesi portata avanti dall'autore. Un viaggio indietro nel tempo per dare un senso ai tanti morti che l'Italia ancora oggi piange, insieme alle tante sanzioni sociali, politiche ed economiche che subiamo da ormai otto decenni.
Nato a Roma nel febbraio del 1945, Gianfranco Giulivi è oggi in pensione, dopo essere stato ragioniere e revisore legale dei conti, e per 30 anni anche responsabile di alcuni uffici di Controllo di Gestione per conto di Alitalia Spa. Sin da piccolo, però, si è sentito attratto dalla geografia e dalla storia. Appassionato degli anni del secondo conflitto mondiale, è stato sostenitore delle gesta dei soldati italiani, ma non dei loro vertici, esaltati nel film "Divisione Folgore" di Duilio Colletti. Padre militare, zio disperso sotto le armi in Libia, la sua esistenza è stata segnata proprio dalla guerra, che per questo ha voluto approfondire con studi ed analisi in proprio, da cui è scaturito "Potevamo vincere! Se solo l'avessimo voluto".