Un'infanzia tutt'altro che felice, un terribile delitto che resterà impresso per tutta la vita, senza però mai scontare una condanna fisica, ma solo interiore, e forse per questo ancora peggiore, la lotta contro un sistema corrotto e avverso alla buona sorte, fino agli anni della vecchiaia… C'è tutto questo e molto altro in "Parricida" il romanzo di formazione a forte tinte autobiografiche di Arturo Lepico, edito dalla BookSprint Edizioni. L'opera, disponibile nel formato della brochure cartacea, indaga la mente umana, la coscienza e l'esistenza, a stretto contatto con una natura che non è quasi mai benigna.
La trama. La gioventù, si sa, non sempre è terreno fertile per giochi e divertimenti. Specie negli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale e quelli immediatamente successivi, quando si campava più di stenti che di gioie. E questo lo sa bene il protagonista di questo romanzo, che già all'età di 2 anni perde la madre e che a 16 anni vede morire anche il padre. Morte di cui si sente colpevole, tanto che comincia dentro di lui un vero e proprio processo, che lo porta alla condanna di omicidio. Con la maggiore età arriva però la necessità di lavorare, ma la banca è un mondo ostile e la mentalità del burocrate rende ancora più difficile sopravvivere alla propria coscienza, fino ad arrivare alla pensione…
104 pagine molto sentite, capaci di suscitare emozioni forti e vere. Dalla situazione familiare al contesto storico vissuto, fino agli anni del lavoro e poi del matrimonio e della senilità, affrontando anche la malattia e l'assenza. Tutti temi concreti, che offrono numerosi spunti di riflessione al lettore, a partire dalle prime pagine, più movimentate, passando poi all'epilogo, più introverso e meditativo.
Arturo Lepico deve sin dalla nascita lottare per sopravvivere. Dopo la morte della madre, diventa "ospite" dei nonni e in vari centri della Sicilia. Ciò che ne contraddistingue l'infanzia è perciò la precarietà, ingigantita ulteriormente dalla morte del padre quando è ancora adolescente. Costretto perciò a lavorare, trova finalmente la sua dimora sempre in Sicilia, dove, dopo il diploma, intraprende la carriera bancaria. Un matrimonio e due splendidi figli non riescono però a riportargli il sorriso, dovendo combattere ancora, questa volta contro la malattia della moglie. "Parricida" è il suo primo romanzo.