Per non dimenticare mai. Arriva in libreria "Lo sviluppo del bacino dell'Alto Adriatico dal 15.000 a.C. ad oggi", il nuovo saggio a carattere storico di Mario Dugan. L'opera, edita dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brochure cartacea, affronta la tematica dell'evolversi della situazione politico economica di un'area da sempre fondamentale per lo sviluppo della nostra Patria, passando anche per le sorti di un intero popolo, gli istriani, costretti dalla storia stessa a "scomparire" dalla propria terra.
Il testo affronta perciò episodi della storia d'Italia dalla preistoria fino ai tempi moderni, soffermandosi particolarmente proprio sugli eventi che, tacciati come "terribili fatti", hanno cambiato la vita di migliaia di persone, visto che "Numerosi Italiani si sono visti costretti ad abbandonare le loro case, le loro terre e i loro terreni… da un giorno all'altro, all'improvviso e incomprensibilmente". Alcuni fortunati sono diventati semplici desaparecidos, ma altri hanno dovuto affrontare una sorte molto meno benevola, trovando la morte.
Questo volume di 452 pagine vuole quindi riportare il passato ai giorno nostri, per far sì che nessuno dimentichi mai ciò che è stato, ma anche per spiegare le diverse cause che sono dietro l'attuale situazione geo-politica dell'area adriatica. Perché la storia deve (o meglio dovrebbe) insegnare, affinché tragedie simili, come quelle narrate dall'autore, non si verifichino più.
"Lo sviluppo del bacino dell'Alto Adriatico dal 15.000 a.C. ad oggi" è perciò un saggio scritto con coscienza, ancorché prima che con conoscenza, da Mario Dugan. Nato a Sicciole di Pirano, allora provincia di Pola, nell'aprile del 1942, Mario Dugan discende da una famiglia di origine anglosassone da parte di padre e di origine romana da parte di madre. Dal 1400 ad oggi, la sua famiglia ha sempre abitato nella stessa casa e negli stessi terreni ad essa annessi, tra Spalato e Trau, dove si trova ancora attualmente il Castello Dugan.