Una storia di stenti e sorrisi rubati alle fatiche quotidiane, l'uccisione di persone di alto rango della società, attimi di vita vissuta che, partendo dalla Sicilia prima dell'Unità d'Italia, arrivano a raccontare la storia del BelPaese e dell'Isola. Arriva in libreria "La strage dei nobili ad Alcara del 1860 e la battaglia del grano", volume storico autobiografico a firma di Giacomo Alpino. L'opera, edita dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brochure cartacea, indaga le cause e alcuni fatti che sono alla base della nostra storia e vita moderna.
L'attenzione è concentrata principalmente su Alcara, comune siciliano in provincia di Messina, in cui la vita dei familiari e degli avi dell'autore si intreccia con i movimenti loschi e poco legittimi di chi in Sicilia, per decenni, ha vissuto da padrone, approfittando di periodi bui e della cecità, talvolta, delle istituzioni pubbliche, e con la storia d'Italia, ripercorrendone alcune tappe molto importanti per gli sviluppi attuali.
Nelle 102 pagine del libro non mancano descrizioni e narrazioni, molto ben dettagliate, della vita campestre e rupestre degli anni a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento in Sicilia e gli stenti che ha patito la gente che allora abitava le campagne. Contadini, piccoli artigiani, costretti a subire la prepotenza di pochi per avere salva la vita, fatta di stenti e poco altro.
Intellettuale ed amante delle buone letture, laureato solo in età matura in Lettere, Giacomo Alpino non si definisce né storico, né letterato, né scrittore, bensì erudito. La sua cultura, accresciuta attraverso principalmente gli studi da autodidatta (allora non esistevano istituti scolastici in tutti i piccoli centri abitati, ma solo nelle grandi città), si evince infatti sin dalle prime pagine di quest'opera che, oltre a raccontare simpatici e curiosi aneddoti ed episodi di vita vera, trasportando il lettore indietro nel tempo, offre notevoli spunti di riflessione per capire la politica e l'economia dell'Italia dell'epoca e di oggi.