Alle soglie della pensione, quando manca ormai una sola settimana all'ambito traguardo, Amos Pozzi inizia a capire davvero il valore del lavoro e delle amicizie e degli incontri che si sono realizzati attraverso i tanti viaggi dovuti all'attività. Parte da qui "L'uomo dei coltelli", il nuovo romanzo a firma Claudio Balugani. Pubblicato dalla BookSprint Edizioni di Vito Pacelli, il romanzo è un quadro ampio e dettagliato della vita, attraverso la riflessione che il protagonista fa dei fatti che la compongono.
La trama. Amos è un venditore di coltelli prossimo alla pensione. Giunto alla sua ultima settimana di "fatiche", l'incontro con i suoi clienti di sempre sarà motivo di saluti e di ricordi, e soprattutto di pensieri e di riflessioni, che lo porteranno ad acquisire consapevolezza del suo nuovo status e accettazione del suo percorso lavorativo e di vita. Ma la sua prima settimana da pensionato sarà ben più… movimentata di quanto immaginato, avendo a che fare con l'acquisto a sorpresa dell'auto nuova (da sempre sognata), con le beghe scolastiche del nipote, alle prese con l'esame di maturità, e soprattutto con i legami familiari, troppo spesso trascurati per dare precedenza all'attività.
"L'uomo dei coltelli" diventa così metafora della vita. Il coltello come rappresentazione dell'esistenza umana, delle sue varie fasi, che diventano oggetto di analisi del protagonista nelle 410 pagine del romanzo, da vivere tutto d'un fiato, godendo anche delle descrizioni dei paesaggi della Romagna e dell'Emilia, che fanno da sfondo all'intera vicenda. Tra i vari temi trattati, l'autore affronta anche dinamiche complesse come la diversità, l'omofobia, i tradimenti, le liti familiari, il difficile periodo dell'adolescenza, sconfinando anche coi pensieri nel campo della politica e dello sport.
Nato a Bologna nel febbraio del 1956, Claudio Balugani, dopo aver ottenuto il diploma tecnico, ha iniziato a lavorare in fabbrica, ricoprendo anche incarichi di responsabilità, come quello di coordinatore di progetti di formazione professionale per un'importante struttura formativa del capoluogo dell'Emilia Romagna. In seguito ha intrapreso l'attività autonoma di venditore di coltelli, fino all'aprile del 2019, quando è andato in pensione. È facile dunque intuire da dove il libro tragga ispirazione.