Una raccolta di poesie intima e profonda, per ritrovare il vero senso dell'essere in un universo sempre più orientato verso l'apparire e l'avere. Tutto questo, e molto altro, è "Strano passante misterioso", la nuova silloge targata BookSprint Edizioni ad opera di Bahi Fouad. L'autore, attraverso il suo vissuto, le sue esperienze e soprattutto le sue emozioni di vita, racconta quello che dovrebbe essere l'essere umano in ogni istante: un insieme di sentimenti da vivere e che fanno sentire vivi.
Nelle 288 pagine dell'opera, si alternano poesie di un raro spessore emotivo. La rima, la musicalità, sono in secondo piano rispetto al contenuto stesso della parola. Non conta tanto il significante, che comunque vuole e merita la sua parte, quanto il significato stesso, intrinseco in ogni verso e pieno di spunti di riflessioni, che accompagnano costantemente il lettore in questo viaggio immaginario nell'altro.
L'attenzione dell'autore è perciò posta essenzialmente sull'essere, parola onnipresente in questa raccolta, sull'importanza di essere felici, nostalgici, altruisti, socievoli e anche tristi. Perché quello che conta davvero è semplicemente essere capaci di provare sentimenti. Sono loro, con la loro forza, la loro energia, che muovono l'universo, il mondo intero e anche il singolo nelle sue dinamiche interne.
Nato in Marocco, a Ouezdem, l'11 novembre 1966, Bahi Fouad è cresciuto in una famiglia tradizionale del Nord Africa insieme ad undici tra fratelli e sorelle. Dopo gli studi di scienze sperimentali, interrotti però al secondo anno, ha deciso di dedicarsi alla sua nuova famiglia, diventando padre di due figli. Arrivato in Italia nel 1992 da clandestino, ha poi ottenuto la cittadinanza nel 1996 perseguendo sempre la pace e il rispetto delle regole.
In "Strano passante misterioso" c'è quindi anche questo, la sua vita, espressa sempre in modo chiaro e scorrevole. Una vita che coinvolge e avvolge il lettore, che si trova di colpo proiettato in un'atmosfera distesa, sensibile, leggera, dove però ogni momento è quello buono per pensare e riflettere sulla propria, di vita, e sui comportamenti umani.