Il potere e la voglia di una giovane donna di cambiare il mondo. Una piccola fanciulla con un grande sogno: il Kosovo indipendente e la pace con la Serbia. Tutto questo è "Ecco i popoli più razzisti" (220 pagine), il nuovo romanzo di Samson Pjetraj. Il volume, edito dalla BookSprint Edizioni di Vito Pacelli, ci fa tornare indietro di un decennio, nel cuore dei Balcani, là dove musulmani, cristiani e ortodossi hanno combattuto aspramente e hanno subito soprusi e violenze di ogni genere per vedersi finalmente riconoscere il diritto di ogni nazione all'autodeterminazione.
La trama. Siamo nel 2005, in Kosovo. Sofia Pietro è solo una giovane donna, con un grande sogno: portare la pace nella sua terra. Laureata brillantemente, è ormai agli onori della cronaca per la sua intelligenza e bravura, tanto che il capo di uno dei partiti politici più famosi la contatta per chiederle di far parte del suo gruppo alle prossime elezioni. Inizialmente titubante, la piccola Sofia, grazie anche all'aiuto del suo padre spirituale e di quello naturale, trova la forza e la volontà di entrare in politica contro le maldicenze e i pregiudizi di tutti, per realizzare il suo obiettivo: l'indipendenza del Kosovo.
Dovrà superare la resistenza anche dei suoi colleghi per il suo sesso, quella delle mafie, delle band criminali e della corruzione di una parte dei giornalisti, che ad ogni modo cercheranno di ostacolare il suo progetto, e tutti i preconcetti di un popolo oppresso per troppi anni e forse non ancora pronto alla democratizzazione vera. Ma la sua forza, la sua volontà non si fermeranno nemmeno davanti ad un sequestro e così la piccola, grande, Sofia, diventerà un simbolo della sua nazione.
Nato in Kosovo nel 1986, Samson Pjetraj è un giornalista famoso e affermato nel suo paese. Scrive infatti da anni per i più famosi giornali kosovari (Express, Bota Sot, Zeri, Koha Ditore e Panorama tra gli altri) e per varie riviste. "Ecco i popoli più razzisti" è il suo secondo libro. In precedenza ha infatti pubblicato "Perché un sogno proibito?". La sua penna è caratterizzata da una scrittura dinamica, dirompente, una struttura narrativa impetuosa e d'impatto che, talvolta anche in maniera brusca e cruda, arriva diritta al sodo, raggiungendo lo scopo di raccontare e informare.