Non solo una parola slava che significa “scintille”, ma una parola che sin dall’inizio incuriosisce e richiama all’attenzione, “Iskrice” è il titolo scelto dall’autore Giuliano De Zorzi per la sua ultima opera che, edita dalla Casa Editrice BookSprint Edizioni, è disponibile anche nel formato digitale.
L’Opera ripercorre momenti importanti della vita dell’autore, ma anche e soprattutto le sue riflessioni sugli argomenti più vari. Come indica il titolo stesso si tratta di “scintille”, ovvero testi brevi e illuminanti, incisivi nella loro fugacità.
Al loro interno passa un filo conduttore costituito dalla volontà dell’autore di riflettere su tutto ciò che lo circonda; la ricerca costante del vero e il continuo invito alla cultura sono elementi che rendono lo scritto valido dal punto di vista etico.
Un libro interessante pronto a conquistare tutti i lettori, quindi, quello di Giuliano De Zorzi, grazie ai continui stimoli che permettono di tenere sempre accesa la curiosità, tanto che alla fine della lettura si avrà la sensazione di essersi arricchiti e, soprattutto, di aver ampliato di gran lunga le proprie conoscenze. Non mancano neanche note di sana ironia, che consentono al lettore di spaziare con la mente, passando dalla serietà al sano divertimento intellettuale.
Nato il 28 ottobre 1937 a Prato Isarco (BZ) da famiglia dalmata, Giuliano De Zorzi è un ragioniere e ha lavorato per 37 anni presso la Banca Nazionale del Lavoro, senza però mai smettere di coltivare i suoi hobby, come l’archeologia, creando un ciclostilato mensile riservato ai colleghi attivi nei Gruppi Archeologici d’Italia. Quando era assessore del Libero Comune di Zara in Esilio, ha scritto: “La Dalmazia vista da un dalmata” e “Zara cantava così”. Appassionato anche di teatro, ha recitato in un modesto palcoscenico di provincia e ha creato la pagina Facebook: “Cafè del teatro”.