Un titolo eloquente quello scelto dall’autore Donato Romano: “La quarta rivoluzione (mancata)”, un saggio molto diverso da quelli già presenti in circolazione grazie alla dose di sarcasmo che più volte emerge tra le righe, un sarcasmo che però cela una dura critica nei confronti del presente. Edito dalla BookSprint Edizioni, l’opera è acquistabile sia nel formato cartaceo che in quello digitale.
Un saggio in cui vengono raccolte le riflessioni di un rappresentante dei movimenti del ’68, deluso e amareggiato dalle nuove generazioni, ormai disilluse, le cui menti e azioni sono pilotate dal mondo del web. Una rassegna dei principali avvenimenti che hanno caratterizzato il secolo scorso, analizzati in maniera critica e puntuale.
Il lettore da subito viene catapultato nel passato e prende coscienza di ciò che è già avvenuto, con la speranza che non si ripetano gli stessi errori. Un’analisi dura e perentoria, quindi, quella di Donato Romano, ma che suggerisce diversi spunti di riflessione. Al lettore vengono forniti tutti gli strumenti, atti generare una sorta di rivoluzione interiore che poi abbia ripercussioni sulla realtà. “Cambiamento” è la parola d’ordine e, soprattutto, ciò che più auspica l’autore.
Nato 66 anni fa in provincia di Salerno e vissuto sempre a Salerno fino al 2002, Donato Romano attualmente, per questioni di lavoro, vive in Puglia ma è prossimo a ritornare alle origini. Primo di dodici figli ha dovuto rimboccarsi le maniche fin da piccolo. Appassionato di musica, storia, geografia, letteratura, pittura, viaggi e tanto altro, deve a queste sue preferenze la formazione della sua personalità e sostentamento di vita.