Una storia molto forte, quindi, quella di Antonio Sanna, ma che riuscirà senz’altro a scuotere l’animo di tutti i lettori trasportandoli in un contesto in cui, pagina dopo pagina, le parole e le azioni dei protagonisti riusciranno a colpire come proiettili inchiodando alla lettura fino all’epilogo finale che, per non deludere, nasconderà un altro incredibile colpo di scena. La bravura dell’autore è stata quella di scandagliare l’animo umano in tutte le sue sfaccettature, ponendo l’accento sui risvolti oscuri che questo può prendere e mettendo in scena personaggi complessi e oscuri, ma pieni di fascino.
Nato in Sardegna nel 1945, Antonio Sanna è successivamente emigrato a Milano dove ha imparato la professione di meccanico e ha conosciuto la moglie Rita che gli ha dato quattro figli. Una volta ritornato nel suo paese di origine, Samugheo, continua la sua professione, trascorrendo una vita semplice ma piena di soddisfazioni. La sua esistenza cambia quando Dio decide di portarsi via suo figlio Luca, caduto nell’ultima missione in Afghanistan. La scrittura ha rappresentato quel filo conduttore che lo teneva ancora legato a lui, tanto da dedicargli il suo primo libro: “Luca Sanna, un angelo in grigio verde”. Dopo poco tempo, pubblica anche una raccolta di poesie dedicata a tutti i papi: “San Pietro e i suoi successori” e una storia ambientata in Sardegna: “Il monaco e il magistrato”.