Arnaldo nel raccontare le emozioni e frammenti di vita tratti dal suo diario personale relativo alle scalate in montagna, fa emergere nelle 158 pagine del libro l’amore che lo lega all’alpinismo. Il libro si divide in tre parti. La prima è dedicata alle scalate sulle Dolomiti, in Valle D’Aosta e al periodo di permanenza di quattro anni sul Monte Rosa; la seconda parte è dedicata alle descrizione di tutte le scalate dell’Appennino; la terza alle montagne del Kilimangiaro, ai Monti Bagzans e al Demavend, la vetta vulcanica più alta dell’Iran.
Corredato da scatti privati e da immagini, “Iter Para Tutum”, è un’ autobiografia di grande interesse, non solo per la belle esperienze raccontate dall’autore, ma anche per l’amore per la natura che trapela dalle parole scritte. Non poi mancano riferimenti alle normative vigenti in alcuni parchi nazionali come quello del Pollino.
Un lavoro accurato e certosino quello di Arnaldo Bavicchi, classe 1932, laureato in Giurisprudenza, ha lavorato come impegnato alla Camera dei Deputati, scrivendo anche molti articoli di Diritto Parlamentare. Oggi, ormai in pensione, vive a Sutri (VT), dove nella sua biblioteca passa la maggior parte dal suo tempo.