La morte della sorella sarà il punto dal quale la sua dignità di donna riemergerà e Anna comincerà a lottere per avere giustizia dell’omicidio della sorella, superare il suo complesso fisico e realizzare il suo sogno lavorativo e di donna, affermandosi a dispetto di tutti i pregiudizi.
“Scarpe basse da uomo” è un romanzo che seppur è ambientato in un mondo in parte trascorso, racconta forme di prevaricazione del mondo maschile su quello femminile non lontano nel nostro tempo. La protagonista è un’eroina che non accetta il suo ruolo definito da secolari tradizioni e a dispetto dei pregiudizi e nella tragedia che la colpisce e ferisce, trova la forza per non piegarsi ed emanciparsi come donna e come professionista. Il vezzo delle scarpe con i tacco che per il suo difetto le avevano scoraggiato a calzare, sono il simbolo della sua ritrovata dignità di donna, così come il suo laboratorio è la via all'affermazione professionale ed all'indipendenza dai ruoli che i maschi della famiglia e del paese prevedono per le loro donne.
Nata a Corato (BA), Mariella Di Bisceglie vive dai tempi dell'università a Roma dove insegna Scienze Motorie presso il Liceo Classico Seneca. È sposata e ha due figlie. Sin da piccola è stata sempre portata per la scrittura. Da docente di scuola media ha realizzato alcuni testi teatrali che sono stati rappresentati dai suoi alunni. Dietro esortazioni e incitamenti dei suoi famigliari, di amici colleghi che hanno letto i suoi scritti, finalmente nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato “Donne a mezzo marito”. Oggi è alla sua seconda pubblicazione mentre ha già pronte altre storie e una raccolta di poesie.
Nel romanzo c’è il binomio buona narrativa e impegno morale che mette in evidenza la condizione della donna nei piccoli paesi del Meridione, fatta di pregiudizi, ataviche sottomissioni e subalternità verso il mondo maschile. Una lettura piacevole e attuale.