Carky è in coma dopo un incidente in cui è morta sua madre. Da qui parte l’avventura fantastica che la porterà in un mondo immaginario. Incontrerà il Ciociopanda, col quale inizierà una bellissima amicizia, Japan, il ragazzo che conosce il segreto dei fiori del Ciliegio e il Signor Wuz, un omino po’ bisbetico che colleziona zebre e giraffe nane. E poi ancora con Cindaco, Grondaglia e Gornigione, tre briganti con qualche rotella fuori posto sempre in cerca di guai che dovranno fare i conti con un pesce rosso convinto d’esser una sirena.
Giulio Lobina nasce a Sinnai. Primo di quattro figli maschi frequenta il Liceo Classico e poi si laurea in Giurisprudenza a Cagliari, dove collabora con la cattedra di Legislazione penale minorile. Si occupa di Amministrazioni di sostegno per il Tribunale di Cagliari e collabora con AGAPE Società Cooperativa Sociale ONLUS nei progetti di promozione umana e di integrazione sociale delle persone fragili. Nel tempo libero insegna il gioco degli scacchi nelle scuole sarde e gioca a calcetto. Ama la Sardegna e da grande vuole fare lo scrittore. “Il Ciociopanda e la bambina di piume” è il suo terzo libro.
Del suo ultimo lavoro l’autore dice: “Questa storia nasce un po’ da ciò che ho imparato dai bambini, quando ho avuto l’onore e il piacere d’insegnar loro il gioco degli scacchi alle scuole elementari. Nasce perché ho avuto il desiderio di soffermarmi sui particolari. Sugli interrogativi che si pongono i bambini quando rimangono sorpresi da alcune situazioni. Da grandi siamo sempre di corsa e certe domande neppure le immaginiamo!”
Una fiaba intensa che entra nel cuore di quanti credono nei miracoli e conoscono fin nel profondo del cuore l’amore per i bambini e per le piccole cose, arricchita da illustrazioni e disegni. Carky visiterà l’Isola di Pasqua, la Cina e il Giappone e ci ricorderà l’innocenza e la curiosità del riscoprirsi bambini. Un viaggio, quello della protagonista, dentro l’anima del mondo, accompagnata dalla presenza costante della madre che le infonderà la forza necessaria per tornare alla vita, per alzarsi in piedi e abbracciare il suo papà.