Immagina di incominciare a scrivere una storia. Butti giù una frase, poi un’altra. Attacco graffiante, suona bene, sei proprio in vena. Già vedi il momento in cui invierai il manoscritto alla casa editrice, ti sembra quasi di toccare il tuo libro pubblicato. Ma a un certo punto qualcosa si inceppa, le idee se la danno a gambe, si sparpagliano nei prati della tua mente. Provi a riprenderle, ma è tutto inutile. Metti da parte la storia, con tutte le buone intenzioni di riprenderla l’indomani. Ma il giorno seguente ti accorgi di non riuscire più a continuare, così ne inizi un’altra e cerchi di metterti l’animo in pace e dimenticare quell’incipit pieno di promesse.
Ma perché farla finita così?