1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere non è un'emozione è uno sfogo imprescindibile che nasce dall'ascolto dei problemi e delle sofferenze di persone curate in 43 anni di professione medica. Dopo aver inghiottito tante, troppe cose negative ho avvertito l'urgenza di dar voce a pensieri e sentimenti maturati in un contesto dove il prossimo aveva la priorità. Per inventare storie occorre essersi procurati una quantità di notizie belle e brutte, tristi e divertenti. Quando ho raggiunto quella che ritenevo una conoscenza sufficiente ho pensato bene di dar fiato alle trombe. Il destino o forse un nume previdente non mi ha dato figli e allora ho sperato di tramandare il mio nome alle opere letterarie che mi ostino a scrivere, anche se conosco i miei limiti che non sono pochi.
Immaginate un paese in cui vivano solo ultrasettantenni e in cui le regole del vivere sociale non sono quelle che tutti conosciamo: gli anziani vivono in simbiosi, non sono mai soli, la solitudine è un vecchio ricordo. Immaginate un paese in cui la vecchiaia non sia più il tramonto della vita ma una nuova giovinezza. Ebbene, è in questo paese dove si muovono Laura e Michele, i protagonisti di "La libera repubblica degli anziani", il nuovo romanzo di Luciano Gelli. Pubblicato dalla BookSprint Edizioni e disponibile quindi nel duplice formato della brossure cartacea e del volume digitale, l'ebook, il libro affronta, nelle sue 300 pagine, il tema della vecchiaia.