Nel salotto televisivo, i due scrittori, neosposi e protagonisti di una luna di miele fatta di parole, emozioni, incontri, orchidee, terre aborigene, e molto altro, hanno risposto alle domande della presentatrice, raccontando la loro esperienza, lunga quasi un anno, tra foreste di eucalipti e oceani infiniti.
Lui, laureato in Scienze dell'Educazione ed educatore presso strutture del lecchese connesse ai servizi sociali, e lei, biologa specializzata in nutrizione, libera professionista, si sono presi un anno sabatico per provare una realtà diversa. «Siamo partiti senza porci nessun obiettivo, aperti alle possibilità» ha infatti dichiarato in tv la Scaccabarozzi «e lì abbiamo deciso di prolungare la nostra esperienza proprio per affacciarci in un ambito di lavoro di stampo anglosassone, molto diverso dal nostro.» Così si sono ritrovati a svolgere i mestieri più improbabili per la loro formazione culturale, come pizzaiolo, giardiniere e ricercatore in campo ecologico. «Gli stipendi australiani sono il quadruplo di quelli italiani» ha spiegato Andrea Aromatisi «ma il costo della vita è molto più alto. Quello che ci ha spinto ad andare è la possibilità di costruire qualcosa che qui, in Italia, adesso, è più difficile.»
Nell'articolo della giornalista Valentina Sala, di LeccoNotizie, dal titolo "Un anno in Australia: in un libro l'avventura di due lecchesi", invece, compare il motivo per cui Andrea, insieme alla moglie, ha deciso di scrivere questo libro: «ripercorrere e fissare nella nostra mente tutto ciò che ci è capitato durante il nostro anno in Australia.»
Su La Gazzetta di Lecco, nell'articolo "L'Australia nel libro di due sposini «on the road»", è di nuovo Daniela a parlare, ricordando che, nel contatto soprattutto con le popolazioni aborigene del nord dell'Australia, si nota «come l'integrazione sia ancora lontana», ma questo nulla toglie al fatto che «è stata un'esperienza arricchente.»