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BookSprint Edizioni Blog

23 Ott
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Intervista all'autore - Célestin Coomlan Avocan

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Io sono africano, vengo dal Benin. Sono nato a Cotonou, la capitale del mio Paese. Lì ho vissuto la maggior parte della mia vita. Lì ho acquisito i valori essenziali della vita e a questa terra sono riconoscente per avermi dato delle radici così forti e profonde. Sono riconoscente anche ai miei genitori ed in particolare a mio padre che mi ha impartito un’educazione dura ma retta.




2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Il libro che consiglio agli adolescenti, ma anche agli adulti che non lo conoscono: è la Bibbia. Solo in questo testo troviamo Vita vera, insegnamenti per condurre una vita onesta, una vita in abbondanza e per chi crede, la testimonianza della salvezza aperta all’aldilà per ogni persona e ogni cultura.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?

Ormai con la diffusione dei mezzi informatici è cambiata molto l’attuale civiltà riguardo allo stile di comunicazione con un forte impatto sulla nuova generazione. I nostri ragazzi non amano più sfogliare un libro di carta, anzi provano repulsione verso di esso per il simbolo dello studio forzato e obbligatorio che rappresenta. Ma ormai è cambiato l’intero modo di essere: i giovani sembrano ribellarsi ad ogni forma di trasmissione che riguarda la tradizione. Rigettano così tutto ciò che si riferisce al passato. Rifiutano lo studio del passato, della storia. Vantandosi ogni volta che trovano qualcosa che sia espressione di novità. Recepiscono passivamente ciò che propone la moda. Si tratta di rompere col passato per proiettarsi verso il futuro, cancellare se è possibile ogni memoria dell’umanità. Per questo credo che nel futuro, anche non molto lontano, sarà più semplice trovare un eBook, mentre il cartaceo sarà sempre più raro e prezioso e verrà usato solo dagli studiosi e ricercatori. Sarà uno strumento non più popolare ma elitario.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Scrivere è una passione. È come quando ci si innamora di una bella donna, non si riesce più a togliere lo sguardo posto su di lei. Si cerca di trascorrere tutti i momenti con lei e alla fine si genera insieme a lei un figlio. Ecco, scrivere è come generare un figlio. Lo si ama nel momento del concepimento e ogni fase gestazionale provoca interesse e attenzione, cura e preoccupazioni. Ma il momento finale, il parto, è il culmine di questa attesa, la gioia di vedere una creatura da plasmare, da avviare e che nella sua crescita darà i suoi frutti.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Ho pubblicato tre libri con la vostra casa editrice. Il primo, “Il prezzo del cuore” e il secondo “Il volto dell’amore”, il terzo Robert Codjo Sastre: vita evangelica e fede cristiana in Africa. Tramite questi testi, testimoni della speranza di un modello nuovo di società fondata sull’Amore. Ho proposto in confronto alla propaganda di una società fondata prioritariamente sull’economia e le finanze con schemi consolidati di amori ammalati, le dinamiche di Amore per far emergere delle relazioni sane motivate realmente dall’alterità dove il debole e il fragile sono rispettati (“Il prezzo del cuore” e “Il volto dell’amore”). Ho anche delineato il profilo di un uomo di Chiesa, vescovo in Benin (piccolo paese dell’Africa occidentale dov’è stato papa Benedetto a rimettere a tutta l’Africa, la sua esortazione in seguito al secondo sinodo dei vescovi sull’africa). Il vescovo africano Sastre ha seguito l’insegnamento di Gesù recependolo come suo stile di vita (“Robert Codjo Sastre: vita evangelica e fede cristiana in Africa”). Ho scritto questi saggi in italiano, per trasmettere un pensiero maturato nel corso dei miei studi, della mia esperienza di vita e delle esperienze raccolte da tante persone incontrate.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Il messaggio? È la certezza che esiste per tutti, un progetto di vita buona, sempre possibile per chi la desidera. Ricercare e condurre questa vita non è un’utopia. Ecco il mio messaggio di speranza, con l’ambizione che questo messaggio possa, attraverso il libro, raggiungere il maggior numero possibile di lettori e possa fare breccia nei cuori, trasformando ogni esistenza in vita feconda in vista di una società fondata sull’amore.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Ho sempre studiato molto, sin da piccolo, un po’ per far piacere e gratificare tutta la mia famiglia, un po’ per mio interesse personale verso la ricerca di verità sempre più profonde. Per questo ho sempre scritto e ho deciso di dedicarmi alle pubblicazioni, prima di articoli in riviste specializzate e poi con la pubblicazione di vari saggi.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

La scrittura del libro presenta per me sempre un motivo di grande gioia perché mi avvalgo dell’aiuto di tante persone che leggono, consigliano, approvano. Questo mi fa sempre scoprire un patrimonio umano che altrimenti resterebbe nascosto.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

No, sono convinto che un’opera iniziata con amore deve essere portata a termine.



10. Il suo autore del passato preferito?

Aristotele.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

È uno strumento per pigri e fa perdere la capacità di leggere in modo attivo e autonomo, riducendo anche quella fantasia provocata dalla visione di ogni singola parola. L’audiolibro fa rimanere il lettore legato alla sua infanzia imprigionandolo nella sindrome di Peter Pan.  

 

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Venerdì, 24 Ottobre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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