Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho sempre pensato che scrivere mi riuscisse meglio che parlare, da piccola ero molto timida e se dovevo dire qualcosa preferivo scriverla.
È una liberazione, si tratta del mio stream of consciousness, il mio flusso di coscienza, solo scrivendo riesco a buttare fuori tutte le emozioni e i sentimenti che provo. Scrivere è il mio modo di definire i pensieri che non riesco ad esprimere con la voce.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Credo ci sia tanto di sé in ogni opera che un'artista fa, che sia un quadro, una canzone o un libro. Ho messo insieme le storie di persone che ho conosciuto, ho cambiato finali di cose che avrei voluto fossero diverse, ho aggiunto poesia e amore dove non le ho trovate nella realtà, come si fa in un film. C'è tanto della me di tutti i giorni e della mia vita passata e reale e solo chi mi conosce bene riconoscerebbe la verità dalla finzione e dall'immaginazione della storia raccontata; non tutto è vero, è successo ed è stato, ma i caratteri e pensieri dei personaggi riflettono tanto i miei in alcuni casi.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mettere da parte tante cose del passato che non avevo ancora chiarito con me stessa. Mentre scrivevo questo libro facevo pace con la mia testa. La storia raccontata ha dato senso a molte cose successe negli anni che non riuscivo a sentire concluse anche se appartenevano al passato.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Odio scegliere, se devo decidere le foto per un post Instagram non riesco mai a farlo e alla fine le metto tutte. Quindi direi che è stato molto combattuto, avevo delle idee che mi ronzavano in testa ma non ero convinta, prima di pensare che "La luna parla solo alla notte" fosse quello giusto ci ho messo un bel po' di tempo. Continuavo a pensare a qualcosa che abbia un bel significato, che si colleghi alla storia e dubitavo costantemente di ogni titolo che elaboravo ma alla fine sì, "La luna parla solo alla notte" suona bene.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me qualche libro di William Shakespeare. 'Romeo e Giulietta' per esempio o qualsiasi altro che lo riguardi. So che è una tragedia e non ha neanche un bel finale, ma ho un amore spassionato per la letteratura inglese, gli amori impossibili, le storie intrecciate da mille complicazioni.
Come scrittore senza dubbio Nicholas Sparks, amo il suo modo di raccontare l'amore, non rendere mai banali le storie e anche se sono molto testarda da ammetterlo sono un'inguaribile romantica e con nessuno meglio di lui potrei fare una chiacchierata sulle storie che non finiscono mai, le relazioni a metà e in questo caso sull'amore che vince, sopra ogni cosa.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo per il resto della mia vita.
Niente di elettronico sarà mai affascinante per me come poter sfogliare un libro
o annusare tra le pagine l'odore della carta.
Ogni volta che compro un libro passo le mie ore a guardare i dettagli di un corsivo piuttosto che il carattere del titolo o il numero delle pagine che mi mancano cose che l'ebook per quanto possibile non credo regga il paragone.
Ammetto però che l'ebook è una validissima alternativa e la uso molto in aereo, durante i viaggi e senza dubbio è molto comodo, una grande bella invenzione per la praticità e la possibilità di avere il libro ovunque, ma se posso scelgo sempre il cartaceo.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho ancora deciso che la mia sia una vera carriera da scrittore e non so neanche il vero perché della mia passione per la scrittura. Io nella vita faccio la veterinaria, un mondo molto lontano e se penso agli scrittori di grande calibro che leggo, mi circondano e influenzano la mia scrittura mi sento molto piccola e incapace. Non so se mai la mia scrittura potrà essere parte integrante della mia carriera e non riesco minimamente a reggere il confronto con altre opere che ho letto, ma spero in cuor mio che chiunque legga questo libro possa ritrovarsi in qualcosa che ho scritto io e possa essere felice di averlo letto, questo sicuramente mi basterà per sentirmi bene come scrittrice.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ho scritto la prima cosa che poi è diventata parte del libro 10 anni fa, avevo scritto una letterina a mia nonna, prima che lei mi lasciasse. Ero felice perché ero riuscita per la prima volta a dire le cose che pensavo senza vergogna, senza l'inibizione e il freno del contatto visivo. Da quel momento avevo capito che scrivere sarebbe un buon modo per dire le cose che non riuscivo a voce. Così continuavo a scrivere messaggi lunghissimi alle persone che amavo, lettere scritte a mano ai miei amici, e quando la gente leggeva quello che scrivevo continuava a dirmi "perché non scrivi un libro? Sei così brava a scrivere" un po' per scherzo, un po' per le emozioni che regalavo scrivendo. Durante il covid avevo più tempo per stare a casa, sola con i miei pensieri, ho detto 'perché no?' Proviamoci. Ed eccoci qua, 'La luna parla solo alla notte' è la storia che ho scritto e che ora è anche vostra.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È molto strano, posso dirlo?
Non pensavo sarebbe mai successo. Ho scritto questo libro e l'ho richiuso nel cassetto del mio cuore. Lasciato lì e mai tirato fuori per parecchio tempo, non lo avevo mai neanche detto a nessuno di averlo fatto.
Era una cosa solo mia, che avevo paura fosse tirata fuori e mostrata al mondo.
Oggi però sono felice di vederlo realizzato e poterlo toccare con le mie mani.
È una delle cose più belle che ho mai fatto, ci tengo molto.
Un bell'atto di coraggio che mi ha reso felice come poche cose nella vita, è stato bello staccarmi dalla realtà e farmi vivere tra le parole che ho scritto, mi ha fatto sognare molto e spero lo possano fare anche le persone leggendolo.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia sorella.
A lei ho dedicato questo libro e lei ho voluto fosse la prima persona che lo sapesse e lo leggesse.
Siamo così opposte ma ci completiamo così bene che sapevo sarebbe stata la persona giusta perché sono sempre sicura che è l'unica al mondo che mi ama smisuratamente e che non direbbe mai nulla per venirmi contro. So che mi dice quello che pensa con tutta la sincerità che la contraddistingue, le sue critiche sono state per me sempre costruttive, ho sempre saputo che mi dice le cose vere dette nella maniera corretta e che sono state per me sempre linee guida da seguire perché è stata sempre un buon esempio di crescita.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace parecchio. La trovo super interessante. Sono sempre stata fan delle storielle raccontate per la 'buona notte' ai bambini prima di dormire e la trovo una validissima alternativa per quando a fine giornata gli occhi sono troppo stanchi per riuscire a leggere un libro e magari si ha voglia più di un libro piuttosto che di una serie tv, per cui assolutamente favorevole.
Senza parlare poi dell'incredibile vantaggio di poter 'leggere' tutto in lingua originale, sensazionale. Ascoltare qualcuno che ti legge un libro oltre a poter imparare una nuova lingua è sicuramente il modo migliore per lasciarsi trasportare dalle parole e immedesimarsi completamente nella storia.
