Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Torino, ma sempre vissuta in periferia, per esattezza in Val di Susa. Una splendida valle immersa tra i monti.
Sono una mamma di due ragazzi e una ragazza ormai grandi, lavoro in fabbrica come magazziniere, ma tutto ciò non ha mai tarpato le ali alla mia fantasia, che emerge e si fa strada in opere diverse.
Attraverso l'arte sotto varie forme, ho sempre tentato di dare vita alla fantasia, di darle una voce, che fosse un quadro, un manufatto cucito, una statuetta, o altro. Negli ultimi dieci anni mi sono avvicinata al mondo dei cosplay, che adoro.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non consiglierei Un libro, ma consiglierei Il LIBRO, cioè di entrare in una libreria e farsi guidare dai propri sensi. Perché un libro non è bello solo perché ti è stato consigliato, ti devi far guidare dal tuo sesto senso, ti deve attrarre la copertina, e se già ti ha catturato lo sguardo vuol dire che possiede quel qualcosa in più per te, e così saltellando sul riassunto magari carpire degli indizi.
Non esiste un libro, ma il Nostro libro, ognuno di noi ha il proprio nel cuore.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Purtroppo mi trovo a metà della scelta, perché probabilmente vista la mia età amo enormemente entrare in libreria e toccare con mano le pagine ed incontrare il profumo della carta stampata. Fa parte per me della magia del testo. A volte adoro abbracciare un libro quando lo finisco se mi è piaciuto, proprio come si fa con le persone care.
Per quanto riguarda invece il mondo dell'eBook una parte di me lo apprezza per la sua comodità di lettura in ogni istante ed ovunque, ma soprattutto per una scelta coscienziosa di rispetto per l'ambientale.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Sicuramente non un colpo di fulmine. Nella mia vita ho sempre provato a dar voce alla mia fantasia, a dir di molti particolarmente caleidoscopica, in forme di arte diverse: cucito, pittura, costruzione 3d, cosplay, ecc.
Un giorno di 15 anni fa mi sono sentita particolarmente felice di provare anche questa forma: cioè dar vita e voce ad un personaggio. Ed è iniziato tutto così. Con una penna e un foglio di brutta scarabocchiato.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Credo sicuramente da mamma, la voglia di lasciare una parte di me della mia fantasia a loro, ai miei figli, una prova tangibile oltre ai ricordi che viviamo e costruiamo tutti i giorni insieme. Quindi ho iniziato con immaginare la vita di questo personaggio da normale bambino come erano loro fino ad approdare alla mia fantasia.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Sicuramente di divertirsi nella lettura come io mi diverto quando lo immagino e lo scrivo.
Con questa prima avventura del protagonista ho voluto fare un collegamento tra ciò che siamo nel presente e il fatto che ciò è dovuto in parte anche a un cammino che è stato scritto da chi ci ha preceduto. Le nostre origini. Noi siamo liberi ogni giorno di scrivere la pagina della nostra vita con le nostre scelte, e questo è meraviglioso, ma una parte di noi si porta comunque con sé dietro anche quelle di chi ci ha preceduto. Ho anche cercato nella sua prima avventura di enfatizzare l'uso dei cinque sensi
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Sicuramente ha preso piede molto dopo l'adolescenza, direi quando sono diventata mamma, leggendo i libri ai miei figli quando erano piccoli, ho iniziato a fantasticare racconti nuovi.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si. Senza ombra di dubbio. Quando il protagonista arriva a Pentagon, mi sentivo felice ed estasiata dalla bellezza e dalla pace di quel luogo, ed è stato ciò che spero di aver trasmesso tra le righe al lettore.
Riuscire inoltre ad inserire in un paradiso di natura un qualcosa che poteva sembrare artificiale, ma non lo era, e che avrebbe aiutato il protagonista a percorrere il suo cammino.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Milioni di volte. In alcuni giorni perché mancava un po' di ispirazione, altri perché la vita reale non sempre è collaborativa.
E poi una volta concluso è stato moltissimi anni solo su carta in un cassetto, come lascito solo per i miei figli. Finché il destino mi ha fatto incontrare persone che parlandone si sono incuriosite per poterlo leggere.
Il suo autore del passato preferito?
Non ho dubbi. Tolkien
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Meravigliosa. Penso che sia uno strumento straordinario per raggiungere tutti, anche chi non può.
A volte è bello calarsi ad occhi chiusi ascoltando una voce che ci proietta direttamente nelle pagine del libro. Credo che la scelta del tono e timbro di voce sia molto importante per aggiungere quell'aspetto dei personaggi che la carta non può regalare al lettore.
