Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi presento sono detto "Luigi Jnerius Capelli": direttore tecnico cosmetologo della C L B qBio Fito cosmetici.
Da sempre scrivo poesie d’amore e piccoli racconti, anche su piccoli fogli che poi dimentico ovunque.
E mi definisco scrittore perché scrivo semplici poesie d’amore.
Non ho mai pensato di diventare un vero scrittore o autore ma sono però stato spinto da molte amiche e in particolare da una cara amica a farlo ed infine, ho ceduto alle lusinghe.
Ho qui ora, voluto raggruppare poche delle mie semplici poesie, sperando che vi siano gradite, perché penso che le poesie, non siano di chi le scrive ma di chi le legge e le fa sue.
Il libro, non vuol esser altro che mostrare l'amore come un infinito d'amore e stati d'animo spesso espressi attraverso metafore e similitudini; dove la natura ha un ruolo centrale sia perché offre paragoni per descrivere la bellezza femminile sia perché funge da infinita dolcezza, un Infinito d'amore.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
personalmente, trascorro poche ore fra le braccia d Morfeo e dunque la notte mi reco su un pontile del Lago Di Garda dove abito e lì fra tutta questa grande bellezza viaggio con la mente, verso ricordi di spezie, fiori profumati, amore dolcì come il miele di Zagara e scrivo, scrivo, scrivo, vago col pensiero in cerca dell'altrove.
Naturalmente scrivo di storie mie e di chi vive come me il dolore, l’amore, la gioia.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Amo senz’altro e con trasporto Alda Merini, perché mi rispecchio un po’ in tutti i suoi pensieri, quando dice:
La mia vita non è quella cosa drammatica e straordinaria.
La mia vita è stata a tratti, infelice e piena di delusioni e pianto, ma è stata pur meravigliosa.
E come lei ho sempre pensato, che il male convive col bene e riuscivo poi a scappare traverso una fessura stretta e a liberarsi di tutto tramite la “Chimera” della poesia.
Io sono un po’ come lei, a volte una persona sola per libera scelta, ma questo non l’ho voluto del tutto io, l’hanno voluto anche qualcuno che chiamerei Karma, destino e se ho pianto, ho pianto e patito, più che per me l’ho sempre fatto per gli altri, e non per me stesso, perché non amo esser soccorso, ma soccorrere. Non amo ricevere, ma dare.
Ecco perché sono qui ed amo la poesia e l’infinito amore.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera o scelta di alcune mie poesie, tranne un corto racconto poetico di vita, è nata per descrive l’essenza dell’amore assoluto, in ogni sua forma “l’infinito d’amore” come lo ho definito.
quel sentimento che travalica ogni cosa e che può essere assimilato al legame immortale con madre terra e la sua grande bellezza.
Come in ogni poesia ho messo al centro il rispetto per la donna e la dolcezza che è in lei prevede l’amore definito tale.
Ho sempre pensato che quando si ama anche i momenti più bui riescono a trasformarsi in gioia e felicità, visto che amare, significa donare e condividere ogni cosa di noi.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Le scansioni temporali hanno perso oggi, le peculiarità del passato, perciò trovare ora per me un pensiero d’amore, non è più un passaggio caratteristico dell’età giovane, bensì da affrontare in età ora “matura”.
E la maturità, può ora per me riassumere l’espressione di un percorso personale e della mia età psicologica.
Per distinguere la teoria dall’apprendimento mio adulto faccio riferimento al bambino che ero e si stava facendo strada con un modello di apprendimento subito dagli avvenimenti destinati al discendente adulto che sono ora è parte dalla mia consapevolezza pone problemi e pensieri, le cui soluzioni sono diverse da quelle che si ricevono e subisco da bambini.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Certamente per me la poesia non è solo scrivere versi, ma è qualcosa che è dentro di me da sempre e latente o attiva fin da bambino, quando un paesaggio, un frutto colto da un albero, o un arcobaleno dopo un temporale destavano in me meraviglia.
Oggigiorno pare, che non riusciamo più a vedere la vera bellezza, intenti esclusivamente come siamo a costruirne un’altra con il danaro, il potere e il lusso.
La poesia ripeto: non è solo scrivere bei versi, ma un modo di raccontare la realtà “più vera, è dunque qualcosa che è dentro di noi da sempre per costruirne una dimensione d’amore e non con i soldi e il lusso ma per vivere la meraviglia di chi riesce ad amare i doni naturali di madre terra e “dell’infinito d’amore”
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
La poesia è scritta in versi, con o senza rima. Il verso è una riga di testo della poesia. Dopo ogni verso si va a capo.
Le mie poesie, vorrei fossero invece un inno all’infinito d'amore in tutte le sue forme, in cui il sentimento: bene prezioso, si denuda e unito alla “compassione” sono priorità e verità che io sento dentro
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Certe volte una poesia è sofferenza, amore o tristezza vera. Un dramma della vita che racconta le nostre gioie e i nostri dolori.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Le poesie spesso affrontano concetti di moralità, esistenza, amore e sofferenze attraverso i versi, il ritmo delle parole, noi, possiamo solo tentare di capire come queste parole risuonano nel cuore e nell’anima. Ho voluto dunque sempre svelare le mie diverse dimensioni e di ciò che significa, amare e vivere queste emozioni mostrandole a tutte le amicizie donna, perché in loro riconosco “la vera e più alta sensibilità verso l’amore”.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso che come ogni cambiamento epocale, questo avvenimento, si evolverà, smusserà i suoi irti spigoli che colludono con un libro. Nascerà dunque una sinergia formata da lettura e ascolto.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Faccio parte di un’altra generazione, ma la lettura davanti a uno schermo di qualsiasi natura che in treno o in aereo qualcuno legge un libro nel tablet, non mi dispiace.
Penso anche qui come per l’ebook, che come ogni cambiamento epocale, questo avvenimento, si evolverà, smusserà i suoi irti spigoli che colludono con un libro. Nascerà dunque una sinergia formata da lettura e ascolto