Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Come già evidenziato in altre interviste più o meno recenti per me scrivere rappresenta una piena realizzazione del mio io.
Scrivendo riesco a manifestare meglio quelle emozioni e quei sentimenti che a livello orale a volte non riesco ad esprimere per emotività o eccessiva timidezza. Ricordo una professoressa nell'ultimo anno delle Superiori che una volta dopo una interrogazione di Italiano appena sufficiente mi disse:" Se tu riuscissi a parlare come scrivi avresti una valutazione migliore. Sei una eccezione che conferma la regola. Nel 99% dei casi avviene sempre il contrario" Aveva ragione ma poi la sorpresi con un esame orale alla maturità quasi "aggressivo". Mi seppi imporre ad una commissione che a volte quasi umiliava i candidati e che arrivò anche a respingerne due per la seconda volta consecutiva. Avevo imparato sulla mia pelle a tirar fuori gli artigli al momento giusto per poter restare a galla. La valutazione da 8 nel tema scritto però fu quella che mi permise di uscire bene senza correre come altri particolari rischi. Saper scrivere mi aveva ancora una volta salvato!
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molto, in quanto come si può evincere facilmente dalla lettura i due protagonisti come voci narranti dei due racconti mi assomigliano terribilmente...cambia solo il nome. Le vacanze in Liguria ed altre esperienze di vita nell'alta Lombardia sono reali ed abbracciano più di 30 anni di storia personale ed italiana attraverso i costumi, i cambiamenti sociali e la musica che spesso fa da colonna sonora alla nostra vita. Sfido chiunque a negare di non associare ricordi più o meno piacevoli ad una canzone o ad un cantante. La musica è la nostra compagna di vita e caratterizza spesso le nostre esperienze anche in epoche diverse della nostra lunga o meno lunga che sia esistenza terrena.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Come per gli altri sei libri pubblicati ha rappresentato dar spazio e voce a personaggi più o meno reali o frutto della fantasia ma che noi possiamo scorgere ogni giorno. Ci passano accanto in strada, su un treno, sulla metropolitana, passeggiando in un parco e noi dai loro sguardi tristi o felici, sereni o preoccupati possiamo solo intuire cosa ci sia davvero dietro i loro volti. Ognuno nasconde una storia più o meno avvincente che merita sempre comunque di essere raccontata. C'è chi afferma che "la storia siamo noi". Credo abbia visto giusto e che quello che dice sia proprio vero!
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
È avvenuta di getto quando ho iniziato a scrivere i racconti di cui è composto il romanzo. Il titolo è rimasto quello durante tutta la stesura del libro. Nessun ripensamento. Credo infatti che il titolo fotografi in modo adeguato le situazioni narrate nel libro. Storie di abbandoni dovute per l'appunto a consapevoli inganni subiti da chi suo malgrado ha vissuto tristissimi e spiacevoli abbandoni.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei sempre con me libri di narrativa italiana. Da adolescente mi sono formato leggendo i libri e le poesie di Cesare Pavese. Ultimamente leggo con piacere qualsiasi autore italiano, anche non del tutto noto od esordiente. Trovo che tutti abbiano cose valide da raccontare. Scoprire nuovi autori ed apprezzarne lo stile è diventato un mio passatempo. Spero che altri facciano la stessa cosa con me e devo dire che ultimamente mi arrivano messaggi graditi di persone che mi hanno scoperto di recente e mi dicono di continuare, al di là del successo e delle copie vendute. Fino a quando almeno uno di loro si aspetterà con ansia un mio nuovo libro continuerò a scrivere, per me stesso ma anche e soprattutto per Lui!
Ebook o cartaceo?
Sono di vecchia generazione ed amo ancora il" frusciare" della carta o il piacere di tenere in mano un libro e di sfogliarlo ancor più dell'ebook. Siccome però l'ebook ha ultimamente in parte scalzato il cartaceo ho imparato anche a confrontarmi e ad apprezzare questo nuovo importante ed emergente canale di lettura. Anche per questioni meramente economiche i miei libri vendono di più nel formato ebook che in quello cartaceo.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non c'è una data ben precisa ed un perché. Scrivo con piacere dall'età di 9 anni favorito anche da insegnanti che già alla Scuola Primaria mi hanno formato ed insegnato a scrivere. Magari ero anche un po' portato e non ho fatto fatica più di tanto. Poi si impara col tempo e si migliora...come il vino. Non si smette mai di imparare però anche da altri scrittori e di migliorare. Ad ogni libro scritto ci si accorge che non c'è come scrivere spesso per mantenere uno stile ben preciso ed una capacità di trasmettere sempre nuove emozioni. È una sorta di crescita personale progressiva che a mio parere non deve mai cessare di esistere. Credo che il giorno in cui sentirò di non aver più niente da trasmettere agli altri o in cui io possa migliorare smetterò di scrivere. Spero di conseguenza siccome lo scrivere fa parte da sempre della mia vita che non avvenga mai fino all'ultimo giorno della mia esistenza.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro era in" gestazione "da tempo. L'aver ritrovato quasi per caso una fotografia scattata più di 30 anni fa ha fatto scattare la molla. Le idee per la stesura di un libro nascono spesso casualmente. Proprio l'altro giorno ne è nata una nuova…se son rose fioriranno come si è soliti dire!
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova gioia anche se spesso la "vera" nascita non avviene subito. Ho la fortuna però di saper scrivere da sempre quasi di getto e di solito mi basta solo una seconda stesura per completare il lavoro fatto in precedenza eliminando eventuali errori o parti superflue della prima stesura. Questo libro è nato ed è stato scritto in soli 3 mesi…4 con la revisione della seconda stesura. Ecco perché riesco ad uscire con un nuovo libro una o due volte l'anno!
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
L'editore ed il suo valido staff redazionale che lo hanno recensito con una discreta e positiva critica. Di recente anche uno sceneggiatore che ritiene il libro adatto per una eventuale trasposizione televisiva o cinematografica. Anche qui, senza illusioni di sorta, se son rose fioriranno.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Diversi miei libri, per la precisione 4 sono usciti anche come audiolibri. Come già espresso in precedenza ritengo l'audiolibro un valido strumento per chi impossibilitato a farlo con la lettura per problemi fisici possa comunque apprezzare il piacere di ascoltare un libro narrato da attori o speaker professionisti. È senz'altro una nuova valida frontiera da considerare ed apprezzare.