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BookSprint Edizioni Blog

20 Set
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intervista all'autore - Jonathan Bernola -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un modo per condividere la propria immaginazione.
L'emozioni, almeno per me, dipendono da cosa e come sto scrivendo.
Di solito ascolto della musica rilassante e/o triste, anche questo varia asseconda di cosa devo scrivere. Consiglio assolutamente di creare una playlist per l'interno libro, dedicando una musica o più ad ogni capitolo.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro parla proprio della mia vita e di come ho affrontato quei problemi adolescenziali che tutti passano, ma che ogni volta per ognuno è una vera e propria sfida!! Quindi c'è da dire che in questo libro c'è un grande frammento della mia personalità e della mia vita. Ovviamente tralasciando alcuni aneddoti molto importanti per me, ma non per il libro, che deve essere soltanto un esempio a tutti gli adolescenti che passano questi problemi, che anche quando sembra che stai per morire, oppure che tutto stia crollando, in realtà tutto passa.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Sfogarmi e scrivere ciò che pensavo veramente nei momenti dove nessuno mi capiva.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata molto semplice, ho unito il mio primo sogno: diventare un astronauta e la luna, un concetto, che per me, da concreto è diventato astratto
prendendo forma nelle mie poesie scritte in un piccolo quaderno.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Domanda complicata...
Per quanto riguarda il libro porterei un qualcosa di filosofia, mitologia o astronomia. Per leggere ciò che mi piace e tenere bene a mente concetti sfuggenti.
Oppure se vediamo la domanda in un modo realistico porterei un manuale di sopravvivenza.
Per quanto riguarda lo scrittore porterei Franz Kafka, il mio autore "moderno" preferito. Gli vorrei chiedere un sacco di cose e sarebbe un onore passare del tempo insieme a lui. Ma se purtroppo non posso riesumare un defunto in questa occasione, allora non porterei nessuno.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo è praticamente a portata di mano. Preferisco cartaceo se sono libri tascabili o comunque non troppo lunghi.
Ebook per quanto riguarda libri scolastici e quei mattoni di 600 pagine.
Quindi non ho preferenze.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Mi hanno sempre detto che avevo molta immaginazione, a scuola con i temi non avevo alcuna difficoltà ad ideare una trama. A 11/12 anni decisi di condividere la mia immaginazione. In questo caso non ho proprio usufruito della mia immaginazione perché il libro parla di eventi accaduti realmente, però mi sto già dedicando alla stesura di un fantasy, per me molto importante, già da 1 anno.
Penso che nel mio caso più che carriera lo vedrei come un hobby, sia per la mia età, che non è per niente l'età per avere una carriera e sia perché in un futuro preferirei dedicare completamente il mio tempo ad altro.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce dopo aver superato tutte le mie difficoltà e con il bisogno di sfogarmi, decisi di iniziare a scrivere tutti i miei pensieri, i miei ricordi e cosa pensavo di determinate persone.
Un aneddoto è sicuramente il commento delle persone che hanno letto il libro dal mio file Docs, quindi le persone più vicine a me, che mi dicevano di cambiare alcune cose e che determinate persone si sarebbero offese durante la lettura. Decisi di non farlo, perché in quel momento non sarebbe stato più un libro legato ai miei pensieri, ma un libro con i pensieri che le persone vorrebbero sentire.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un'emozione unica.
Ricordo che quando mi arrivò la copia del libro come bozza ero a scuola, era il terzultimo giorno e ricevetti la chiamata durante dei momenti di divertimento, per fortuna il docente dell'ultima ora ci permise di prendere il telefono e il corriere chiamò in quell'ora.
Quando tornai a casa nessuno l'aveva aperto, poiché era mio.
A dir poco emozionante veder prendere corpo ciò che tu passavi serate a scrivere con la luce accecante del pc.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le persone più vicine a me, che mi hanno aiutato con la correzione del libro.
Vorrei ringraziarli con tutto il mio cuore
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto utile per finire un libro lungo ed è un'ottima alternativa ad un classico podcast. Io per esempio la uso quando sono a letto e non ho voglia di leggere, così da portare avanti le mie letture e per riposarmi un po'.

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