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BookSprint Edizioni Blog

16 Set
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Intervista all'autore - Damiano Campana -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Civita Castellana nella provincia di Viterbo e cresciuto in un paese vicino chiamato Corchiano, sempre nella provincia di Viterbo.
Tutt'ora vivo dove sono nato. In passato mi sono trasferito in Puglia, passiamo dire per una fuga d'amore o una scelta di cuore. Ora però sono tornato in patria.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Dipende principalmente quale tipologia fa al caso suo. Che possa essere un romanzo, o un fantasy, o un giallo. Lo metterei difronte ad una scelta, perché sta al lettore scegliere il proprio libro.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Siamo piombati in un’era dove le piccole cose come sentire l'odore della carta stampata o di scrivere su carta con l'inchiostro, o la bellezza di vedere una polaroid appena fatta con l'attesa di sapere come uscirà la foto, sono passate di moda. Ma credo avere un libro su uno schermo non potrà essere mai paragonato ad un libro tra le mani. Ecco perché credo che anche se il mondo è diventato un accumulo di dati e bite, non significa che dobbiamo arrenderci alla tecnologia. Perché quando tutto si spegnerà finiremo per essere cancellati come se non fossimo mai esistiti.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Posso dire senza dubbio che è un amore ponderato. Nato, cresciuto e rafforzato col tempo, ad oggi infatti sono consapevole che la scrittura in me c'è sempre stata e sempre ci sarà. Come dico sempre questo oramai è il mio destino.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sappiamo che è un sequel, e almeno per me, quando lo si scrive la motivazione è una sola. Ovvero, aver lasciato il suo predecessore con delle domande senza risposta. Sapevo che l'era oscura non era finita, che avevo altro da raccontare e per questo ecco la nascita del sequel de l'era oscura.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Tramite la stesura racconto una storia di avventurieri che affrontano varie sfide e combattimenti contro entità non terrene, e che lo spazio è la causa di tutto. Ma spesso affronto atteggiamenti o scelte nella storia con un mio ideale, di come io avrei reagito a quelle scelte. Ma il fattore principale è l'amicizia nel primo libro, parlo di un’amicizia che è troppo surreale, che forse non esiste. Mentre nel suo seguito parlo della famiglia, di come le avventure vissute e l'amicizia possano creare un’unica e solida famiglia. Ma tutto questo è nella mia testa e non deve esistere per forza.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Decisamente ne ho preso atto nel corso della mia vita, mai in passato mi sarei aspettato un amore così grande per la scrittura. Altrimenti non sarei qui a scrivere tutto questo immagino.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Dopo la pubblicazione de l'era oscura mi sono gettato a capofitto per creare quello che potesse diventare il suo predecessore, un degno sfidante o magari un'idea per qualcos'altro.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Fino ad ora mai. Ma mi auguro di non arrivare mai a questo punto, anzi. Per una volta smetterò di essere pessimista: "Non credo possa accadere una cosa del genere."
 
Il suo autore del passato preferito?
Quello che mi ha preso di più direi Shakespeare. Ma in realtà non ho autori preferiti.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un’idea carina, ma con esso scompaiono tutte le emozioni che dà la lettura di un libro, come se facessimo capire a chi non vuole leggere, che non serve. È un mio punto di vista ma potrei sbagliarmi.

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