Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuto?
Sono nata e cresciuta a Cosenza, in Calabria, e qui ho fatto i miei studi fino alla maturità classica conseguita al Liceo Classico Bernardino Telesio.
Ho conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Messina e poi ho fatto l'avvocato civilista per circa 20 anni a Cosenza. Dal 2019, però, ho scelto di insegnare Diritto ed Economia nelle scuole superiori e mi sono trasferita a Verona.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Anzitutto, facendo la docente si scuola superiore, consiglio ai miei alunni adolescenti di leggere tutto quello che capita loro sottomano. In particolare, li spingo verso i grandi della letteratura italiana, sia narratori che poeti. Li spingo a rivalutare Manzoni (insegno al biennio e quindi, in seconda, affronto il tema delle migrazioni partendo dall'Addio ai monti di Lucia). Consiglio spessissimo Italo Calvino per la facilità di comprensione e la chiarezza del linguaggio.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Personalmente amo i libri, mi piace il loro profumo mentre leggo ma se il futuro della condivisione della conoscenza passa attraverso altri strumenti, non ho pregiudizi sull'utilizzo degli strumenti telematici. Purché si legga, tutto va bene.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è il grande amore della mia vita. È sempre stato lì. Ho iniziato a scrivere quando ero molto piccola e non ho mai smesso. Non misuro la mia voglia di scrivere in termini economici, ho scritto, scrivo e scriverò per il solo piacere di farlo.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho deciso di raccogliere le poesie che ho scritto in un libro un po' per me stessa, per vedere fisicamente su una pagina le mie parole, per dare un senso di dignità ad una passione che coltivo con gioia. Ma, in realtà, ho scritto perché vorrei che tutti imparassero a decodificare i propri sentimenti, a curarsi con la bellezza della parola, e a sforzarsi di rendere emozionanti per gli altri i propri pensieri. O anche solo per sé stessi, annotando a margine delle mie poesie le sensazioni di un giorno particolarmente bello o brutto. L'idea è combattere il devastante vuoto che si crea attorno a chi soffre, per qualsiasi ragione, in particolare intorno ai più giovani che, spesso, non sanno dare un nome ai propri sentimenti e finiscono per prendere decisioni tragicamente sbagliate.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei riuscire a parlare al cuore del lettore, spingerlo a guardarsi dentro, a non avere paura del dolore e, anzi, a cogliere l'occasione per realizzare una crescita personale compiuta e matura, lontana dalla realtà fake dei social. Il messaggio del libro è che possiamo scrivere quello che vogliamo su una pagina bianca, che noi siamo una pagina bianca che scriviamo giorno per giorno, che tutti noi siamo unici e speciali. Che ognuno di noi è poesia.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho sempre scritto poesie ma solo da quando mi sono trasferita a Verona e ho preso in mano la mia vita, iniziando a fare un lavoro che mi dà grandi soddisfazioni, ho pensato di iniziare a pubblicare.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Nel mese di gennaio di quest'anno, ho presentato una mia auto pubblicazione in una libreria di Verona e una collega mi ha chiesto di poter usare una mia poesia in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Mi ha molto lusingato questa richiesta. Questa poesia è stata letta dai ragazzi nel video realizzato come compito di realtà. Mi ha molto commossa il fatto che ragazzini di 15 anni abbiano compreso il messaggio e l'abbiano fatto proprio.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, i miei dubbi erano relativi soltanto alla possibilità di pubblicare con un editore che avesse fiducia in me.
Il suo autore del passato preferito?
Senza dubbio Eugenio Montale, la cui poesia "I limoni" è sicuramente la mia preferita.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che, per citare Francesco De Gregori, "il futuro è una palla di cannone acceso e noi la stiamo quasi raggiungendo"(I muscoli del capitano), per cui ben vengano mille nuovi modi per diffondere il sapere e la bellezza della conoscenza.