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09 Lug
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Intervista all'autore - Salvatore Mammino -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è l'opportunità di trasformare la mia fantasia in storie che possano rappresentare me e il mondo circostante in modo chiaro e senza riserve di alcun tipo.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Come molti scrittori, cerco di scrivere e raccontare ciò che conosco personalmente. È quindi normale che parte del libro possa essere visto come una storia da me vissuta al 100%. Tuttavia, in questo caso, è per la maggior parte, se non tutto, frutto della mia fantasia e, più che altro, un punto d’incontro per le persone che magari possono aver vissuto determinate situazioni.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
All'inizio, non ha suscitato in me un effetto particolare; era semplicemente una storia come tante altre che avevo voglia di scrivere per svago. Con il passare dei giorni, però, si è trasformata in qualcosa di più significativo, offrendomi l'opportunità di vivere un'esperienza importante come la pubblicazione. Per questo motivo, sono molto grato a questo racconto.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Assolutamente sì, è stata forse la parte più difficile di tutto il processo di scrittura. Dovevo trovare un titolo che desse senso al libro e inviasse un messaggio, senza essere troppo scontato. Inizialmente, il titolo doveva essere "Le avventure di Oliver", ma poiché lo trovavo poco significativo, ho deciso di cambiarlo quasi all'ultimo momento con "Eterno Riflesso", sicuramente più adatto all'opera.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Per alcuni, questa risposta potrebbe sembrare "ignorante", ma non voglio essere ipocrita. Se dovessi ritrovarmi su un'isola deserta, vorrei avere con me i miei fumetti di Spider-Man. Sono un grande collezionista e fan del personaggio Marvel, e potrei leggere ogni volume all'infinito senza mai annoiarmi. Se invece mi trovassi a dover scegliere un libro nello specifico, sicuramente opterei per "Il grande Gatsby" di F. Scott Fitzgerald, per la sua bellezza letteraria.
 
Ebook o cartaceo?
Senza ombra di dubbio, in formato cartaceo.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ancora non considero di aver intrapreso questa carriera. Ho semplicemente raccontato una storia e l'ho condivisa con gli altri; per me è un hobby che dipende dal momento. Non scrivo forzatamente solo perché è qualcosa che devo fare. Se in futuro avrò un'idea che valga la pena di scrivere, lo farò e la presenterò agli esperti. Se la riterranno valida, spero mi daranno l'opportunità, come in questo caso, di renderla pubblica per tutti.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È nata una sera di gennaio mentre guardavo una serie in cui il protagonista, all'età di 20 anni, aveva già conseguito tutti i suoi obiettivi. Mi sono chiesto cosa sarebbe successo se, per un qualsiasi motivo, avesse deciso di abbandonare tutto e poi cercare di recuperare ciò che aveva perso. Ho reinterpretato questa idea in chiave moderna e ne è emersa una storia completamente diversa. Quell'idea mi ha tenuto sveglio per tutta la notte mentre scrivevo la trama e vari capitoli, i quali col passare del tempo si sono evoluti in una storia molto più grande e complessa di quanto avessi immaginato inizialmente.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È senza dubbio un'emozione intensa, perché questo racconto è qualcosa di profondamente personale per me. Nonostante possa avere i suoi difetti, e non aspiri a rappresentare il futuro della scrittura moderna e contemporanea, sono consapevole dell'impegno e della dedizione che ci ho messo. Sono grato di cuore a coloro che mi hanno offerto l'opportunità di dar vita a questa storia.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le prime persone a cui ho mostrato la storia sono stati due miei amici, entrambi appassionati di questo mondo e con una grande fantasia. È stato un vero piacere condividere con loro ogni fase del mio percorso, dai primi sviluppi della storia fino alle proposte di pubblicazione ricevute. La loro guida è stata fondamentale per alcune decisioni prese riguardo alla storia, e sono profondamente grato anche a loro per il prezioso aiuto ricevuto.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che gli audiolibri siano un modo straordinario per rendere la letteratura accessibile a tutti. Trovo affascinante il fatto che dei professionisti narrino la storia scritta, rendendola più immersiva e dando vita ai personaggi stessi.

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