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BookSprint Edizioni Blog

04 Lug
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Intervista all'autore - Roberto Minocci -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in un piccolo comune delle Provincia di Novara, Villadossola, e i primi ricordi sono state le fughe nelle gallerie per evitare i bombardamenti del 1943.
Ho frequentato le Elementari in paese mentre le medie e le superiori al Collegio Rosmini di Domodossola. A 14 anni già sapevo guidare l'automobile ed a 18 avevo preso la patente. Finite le scuole ero entrato come impiegato nell'azienda nella quale già lavorava mio padre ma che ho lasciato dopo pochi anni consapevole che, in quell'ambiente, non vi sarebbero stati sbocchi.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"Il Cuore", n libro con contenuti che oggi non si trovano più.
Penso che riuscirebbe a leggerlo se soltanto riuscisse ad accantonare il telefonino
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Ritengo che il fruscio delle pagine sfogliate non possa essere sostituito da un semplice cenno della punta del dito.
Purtroppo oggi i libri vengono considerati degli acchiappapolvere.
Torno spesso a rileggere libri acquistati molti anni prima, recentemente ho perfino riletto un libro regalatomi quando avevo meno di dieci anni.
"I doni del Vento di Mezzanotte". Ne ho avuto un’immensa soddisfazione.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Nel mio caso .... "un caso".
Dopo la morte di mio padre mi recavo spesso a casa di mia madre ad Arona, sul Lago Maggiore. Spesso vi restavo anche una settimana e durante il giorno la portavo a trovare le sue amiche, al cimitero (mio padre era stato tumulato a Ghiffa ad oltre 40 chilometri da Arona), in banca, a fare la spesa. La sera preferivo non uscire e, non avendo null'altro da fare, avevo cominciato, per scherzo, a ipotizzare la scrittura di un romanzo. In tutti quei mesi avevo annotato varie teorie ed effettuato un mare di ipotesi. Poi mia madre andò a vivere a casa di mia sorella ed io mi ritrovai a casa mia con tutti quegli appunti. Decisi quindi di incominciare a mettere un p0' d'ordine
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Come dicevo, mi dispiaceva che tutto quello che avevo raccolto venisse gettato.
Cercando di mettere ordine fra tutti quegli appunti trovai alcune idee che mi parvero interessanti.
Cominciò così la costruzione dei questo primo romanzo con modifiche, ripensamenti e aggiunte fino alla prima stesura che feci leggere soltanto a mia moglie. Il commento fu tiepido, decisamente tiepido, per cui ricominciai da capo, modificai un paio di personaggi ma soprattutto cambiai completamente il finale.
A questo punto a mia moglie piacque.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Che messaggio si può mandare al lettore con un romanzo poliziesco?
Correttezza ed onestà? nel mio romanzo proprio non se ne trovano; sono quasi tutti una gran manica di delinquenti, uno peggio dell'altro.
Invece potrebbe essere il lettore a mandare un messaggio a me con le proprie recensioni, dicendomi se gli è piaciuto o meno.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Mai stato un sogno nel cassetto.
A scuola l'italiano era la lezione nella quale avevo sempre il voto peggiore.
Odiavo scrivere tanto quanto mi piaceva leggere, leggevo in continuazione.
D'inverno poteva capitare che, per la gran quantità di neve caduta, le scuole restassero chiuse. Per me era una pacchia restare a casa a leggere
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Nessuno con piacere.
Purtroppo uno con mio sommo dispiacere.
Un amico mi aveva fatto leggere un suo saggio il cui argomento verteva su un piccolo settore del sindacalismo ed io gli avevo detto che, trattandosi di un settore molto limitato, l'argomento non avrebbe trovato un grande riscontro.
Per la verità in quel libro non ci avevo capito proprio nulla.
Quando finalmente ebbi portato a termine la revisione del mio romanzo gliene stampai una copia per fargliela leggere.
Il suo giudizio fu: "Una vera porcheria":
Ci rimasi molto male ma la cosa mi spinse ancora di più verso la scrittura.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai!
Non solo, ma durante la stesura del primo continuavano a venirmi in mente nuove idee che ho già utilizzato per la stesura del secondo e del terzo romanzo. Per ora sono in grossolana bozza ma ne ho già iniziato la revisione.
 
Il suo autore del passato preferito?
Nel passato lontano leggevo quella che allora leggeva mio padre; lo scrittore preferito era CRONIN.
Nel passato recente il mio preferito è sempre stato CAMILLERI e non solo per il Commissario Montalbano ma anche per le Storie di Vigata
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho un forte principio di sordità. Se devo vedere qualcosa di interessante alla televisione devo mettere le cuffie. Se metto le cuffie non sento più suonare il telefono od il campanello di casa.
Direi che non mi interessa.

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