Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è stare bene, ed è una terapia antistress. Consente al mio "ego" di confrontarsi e far emergere le proprie paure, fragilità, difetti.
È guardarsi allo specchio, essere me stesso.
Lo scrivere in generale, dove sono solo con me stesso, è una liberazione.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Moltissimo. A partire dal racconto delle "storie" vere di persone autentiche che ho incontrato nella mia professione ; per continuare nella "scoperta" di un'innata empatia che mi ha coinvolto particolarmente in questi ultimi dieci anni.
Ed ancora nello studio e nel lavoro che mi ha consentito di poter scrivere e così spiegare cosa sia effettivamente l'Infortunistica o "infortunologia" .
Infine nel ricordo affidato a tre semplici fotogrammi di come sia cresciuto, e della grande fortuna di cui ho beneficiato e di cui sarò sempre grato ai miei genitori ed a tutte le persone che ho incontrato lungo la mia strada,
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Dare la possibilità a tutti di fruire di capire cosa sia e come funzioni il mondo dell'infortunistica, anche attraverso brevi ma reali storie di persone che sono entrate in contatto con quel mondo.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non è stata semplice perché inizialmente volevo intitolarlo "LA STRADA CONTINUA" poi consultandomi anche con i miei figli e mia moglie e facendo una attenta riflessione sul mio modo di agire sono arrivato al titolo finale.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
L'insostenibile leggerezza dell’essere. di Milan Kundera. Un libro profondo ed al tempo stesso se vogliamo ironico…del pensiero umano.
Analizzare l'animo umano, il suo agire aiuta sicuramente ad essere migliori anche in questo mondo così complicato.
Ebook o cartaceo?
Io prediligo sempre e comunque il cartaceo, ma conoscendo il pensiero delle nuove generazioni l'Ebook diventa fondamentale per la sua maggior facilità di diffusione.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho deciso ...durante il lockdown come molti ho avuto più tempo a disposizione. Poi consultandomi con un professore universitario che mi ha dato dei suggerimenti ho preso la decisione finale e da questa la "nascita" del libro.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La vicenda di Cela Arben che io come autore racconto nel libro, ma anche le altre mi hanno fatto riflettere …non potevo lasciare che storie come quella e le altre non venissero diffuse ... Il privilegio che io avevo avuto di poter svolgere una determinata professione lo dovevo gridare al mondo intero.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente una grande soddisfazione, ma il merito non è dello scrittore ma dei personaggi, delle storie di vista vissuta, dei fatti che hanno consentito all'autore
di farli emergere….
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La stesura della bozza iniziale del mio libro ho avuto io il privilegio di farla leggere al Prof. Campione dell'Università di Bologna.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È uno strumento in più, una possibilità che può essere data anche a persone che hanno una disabilità visiva ma anche a persone diversamente giovani che possono tranquillamente ascoltare le storie, i racconti vergati su carta, e riprodotti nel suono di una voce adatta, quella degli attori o doppiatori che sono impiegati per la preparazione dell'audio/libro.