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21 Giu
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Intervista all'autore - Giorgia Terzano -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo do libero sfogo alla mia mente, i miei pensieri e i miei sogni: ogni volta che mi addormento la sera "vivo" delle avventure, l'ho sempre fatto, fin da bambina.
Adesso posso raccontare anche ad altri quel mondo notturno ancora inesplorato.
Per quanto alcuni sogni possano trasformarsi in incubi, c'è sempre una figura a noi nota che ci aiuta a superare gli ostacoli.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Le persone che accompagnano le protagoniste sono tutti miei amici dell'adolescenza, dimostro quanto la loro presenza abbia influenzato il mio carattere fino ad oggi e di questo le ringrazio dal profondo del mio cuore. L'amicizia e i legami che si creano durante la crescita sono essenziali e definiscono chi siamo ed io mi sento molto fortunata di aver incontrato Viruck e di aver reso mia la sua saggezza.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho pensato a lungo a come avrei potuto ringraziare determinate persone incontrate fino ad ora, quanto mi manchi poterci parlare di persona, come capitava quando avevo 20 anni, quante altre cose avrei voluto dire e/o fare con chi non ho più modo di vedere.
Spero che tramite questo racconto il mio messaggio possa giungere anche a loro.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Non è stato facile trovare il nome di una terra sconosciuta e fantastica, credo di averla modificata diverse volte, prima di giungere alla parola Raldineiah. Per me racchiude già una certa dose di magia e di mistero, attendendo il lettore di viaggiare per le sue terre.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non riuscirei a fare a meno di avere i libri di Rick Riordan di fianco il giaciglio: il suo stile e le sue storie, uniche ed inimitabili, sarebbero un’ottima medicina contro la solitudine e il miglior modo per sorridere anche nelle situazioni più difficili. I suoi Dei ed Eroi dell'Olimpo ti coinvolgono talmente tanto da farti dimenticare qualsiasi problema.
 
Ebook o cartaceo?
Per quanto mi piaccia avere una collezione cartacea e personale di libri preferiti, mi procurai un Kindle per "mancanza di spazio" e tanta voglia di leggere tante altre opere. Qualunque forma prenda la storia, l'importante è godersi quel momento magico in cui in lettore partecipa alle vicende narrate.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non avrei mai immaginato di poter essere definita una scrittrice, ho semplicemente iniziato a percorrere una via che mi sembrava più luminosa di tante altre, accompagnata dalle persone che credono in me e nelle mie capacità.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Fin dalle elementari ho dimostrato un incredibile immaginazione quando si trattava di raccontare o scrivere qualcosa. Poi ho vissuto nel mio sogno la scena di Jennifer sulla caravella, fin troppo concentrata nella lettura di un libro da non rendersi conto di cosa combinassero le sue mani.
Quel momento, quel singolo attimo mi colpì talmente tanto che ho voluto appuntarmelo, descriverlo e non limitarmi al dove si trovasse, ma come ci fosse giunta e perché fosse così concentrata.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Saprò rispondere ad una domanda così impegnativa quando incontrerò il lettore che avrà vissuto a pieno le avventure che descrivo, avrà superato insieme alle protagoniste le difficoltà incontrate e mi dirà che attende con impazienza di poter viaggiare ancora per le terre inesplorate.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Credo sia stata l'amica a cui mi sono ispirata per il personaggio di Jennifer, poiché l'ho sempre reputata migliore di me, soprattutto durante gli anni scolastici, e volevo conoscere il suo parere su quello che la mia mente stava generando. Non avevo ancora terminato metà dell'opera, forse appena i primi quattro capitoli, e già comprendevo quanto potenziale potesse racchiudere. Quindi mi occorreva il parere di qualcuno a me caro per valutarne l'idea nascente.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Di recente ho commentato con mia sorella un libro che lessi diversi anni fa e lei ha da poco ascoltato grazie agli audiolibri. Credo sia stato un modo per avvicinarci in una terra da me ampiamente esplorata e da lei appena intrapresa. Per quanto siano forme diverse di conoscenza, posso essere il primo passo per incontrarsi.
In fondo, tutti noi da bambini, quando ancora non sapevamo leggere per conto nostro, abbiamo ascoltato i racconti dei nostri parenti, tramandati o letti da libri, una sorta di audiolibro arcaico.

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