Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono una persona appassionata di lettura e ho sempre avuto la passione della scrittura,
sono nata a Milano, ho deciso di approcciare il mio amore verso la scrittura per esprimere i miei pensieri più nascosti che narro non per liberare me stessa, ma per liberare chi legge i miei testi.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quello dei ritagli di tempo, dove mi ritrovo in solitudine.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Alberto Moravia, Vittorino Andreoli.
Perché è nata la sua opera?
Ci sono esigenze particolari che spingono le emozioni verso il racconto narrativo da esprimere al mondo.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto in cui ho vissuto è stato un susseguirsi di crescita di esperienze, e i sacrifici piacevolmente eseguiti, mi hanno fatto crescere con una dosata maturazione.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Ci sono realtà così vicine dove le persone si rifugiano nell' intima paura di raccontarsi, io racconto le paure, i traumi e le sfaccettature della mente.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non evidenzio mai me stessa, evidenzio ciò che le persone sono capaci di fare.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Me stessa.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Me stessa.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
E tutto social sicuramente, per noi figli dei vecchi tempi, un libro rimane ancora carta.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una musica è abitudine di ascolto, un libro e abituarsi all' abitudine dell’ascolto narrato.