Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ciao sono Manuel Mastrapasqua, anche se preferisco essere chiamato semplicemente Manu, sono nato a Milano e ho 19 anni.
Vivo a Bovisio-Masciago, un piccolo paese per tutti ma grande per me, situato nella periferia di Monza.
Quando ho deciso di diventare uno scrittore?
Semplice, non l'ho ancora fatto, il mio più che uno scrivere è un raccontare ciò che vive dentro di me, le emozioni, i dolori, ma anche ciò che mi circonda, gli eventi e tutte le cose che sono successe nell'arco dei miei 18 anni. basti pensare che ho iniziato a trascrivere i miei pensieri su dei post-it a scuola nel 2020, per poi prendere consapevolezza delle mie parole e creare una forma d'arte nel corso degli anni fino al 2023.
il mezzo che ho utilizzato è la meravigliosa poesia.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso della giornata che dedico alla scrittura, principalmente quando ho un'idea o dei pensieri che ruotano nella mia testa, provo a metterli giù con una penna, cercando di incastrare metricamente il tutto.
Il suo autore contemporaneo preferito?
I miei due autori contemporanei preferiti sono assolutamente Rupi Kaur e Franco Arminio.
Perché è nata la sua opera?
la mia opera è nata direttamente dal mio dolore, dalla mia disperata esigenza di esprimere quello che mi assaliva e pugnalava nel corso dei 3 anni in cui l'ho scritta. Anche se può sembrare una frase fatta, l'ho scritta anche per creare una casa per le persone fragili che hanno paura ad esprimere le proprie emozioni e a mostrare le lacrime. La vittoria più bella per me sarebbe sapere che le mie parole sono condivisibili e ritrovabili nel dolore di qualcun altro.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono grato del contesto sociale in cui vivo, sono contento così nella mia piccola città, ricca di cose da dire e che aspetta solo un interlocutore. sono ancora più grato di aver avuto la possibilità di formarmi letteralmente, cosa che purtroppo non è ormai così scontata.
Il mio tessuto sociale offre alla mia vena poetica la possibilità di raccontare, perché se fossi costantemente seduto su un trono d'allori non ci sarebbe neanche il gusto di scomodarsi.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è sia un'evasione dalla realtà che mi circonda, sia un modo per raccontare la realtà che vive l'illuso.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che ho scritto è presente il 100% di me stesso, dato che anche nella sezione dei racconti ho dato la mia personale visione di ciò che descrivevo.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Oltre alle mie emozioni, agli eventi che ho vissuto e alla cerchia più stretta delle persone a me care, mi duole dirlo ma una persona si è rivelata la musa per la stesura della mia opera, ovviamente non rivelerò il suo nome, basta sapere che l'ho amata per davvero e l'illuso l'ha creato lei...
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
I primi in assoluto ad aver letto il mio libro sono stati i miei genitori, i miei migliori amici e la mia professoressa di italiano, i quali ringrazio infinitamente per aver creduto sempre in me e per avermi spronato a portare avanti il mio progetto.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
In merito all'ebook non ho una chiara idea su dove schierarmi, perché è vero che bisogna utilizzare al massimo le possibilità tecnologiche che abbiamo e tutto ciò aiuterebbe lo stop del crollo dei lettori, però l'emozione che reca sfogliare un libro, il profumo della carta stampata e il fresco dell'inchiostro al tatto non saranno mai sostituiti da nessun tablet o schermo.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
In merito al nuovo mondo dell'audiolibro penso sia un traguardo fondamentale per le persone che hanno delle difficoltà come i non vedenti e non solo, perché al giorno d'oggi sono sempre di più le persone che trovano del tedio nella lettura, considerandola inutile. Il nuovo fronte presenta la possibilità di ascoltare un intero libro senza sforzarsi di leggerlo.
Inoltre grazie alle numerose risorse tecnologiche presenti nel nostro millennio, mi sembra assurdo non usufruirne, soprattutto se per un ottimo scopo.