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BookSprint Edizioni Blog

02 Gen
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Intervista all'autore - Piero Binello -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un'emozione unica. Da alcuni anni ho preso questa abitudine: al termine della serata televisiva o di lettura, mi metto al computer e scrivo per una o 2 orette.
Con la cuffia sulle orecchie, per ascoltare le mie musiche preferite, mi immergo in un mondo fantastico. Il mio mondo. Avendo parecchia fantasia e vissuto un sacco di esperienze divertenti e interessanti, scrivo.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molta, moltissima della mia vita reale è stata espressa nel mio libro
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mi collego al motto di Vittorio Alfieri: volli, fortissimamente volli.
Avevo ingiustamente subito un torto sul lavoro. Un episodio che di fatto mi aveva stroncato le possibilità di fare carriera. Non potendo far valere le mie ragioni ho pensato di scrivere "Uno su 1000 ce la fa". In questo modo ho colpito tutti coloro che mi avevano fatto del male. È stata una grande vittoria, che mi ha ripagato di tante sofferenze subite.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata una seconda scelta. Il primo titolo mi è stato bocciato. Conteneva il nome di uno dei prodotti dell'azienda dove lavoravo. Venuti a sapere che avevo scritto il libro e qual era il titolo mi hanno fatto scrivere da un legale proibendomi nella maniera più assoluta di utilizzarlo.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In realtà vorrei avere con me 2 scrittori.
Daniel Pennac: perché, facendo le dovute proporzioni, in molti mi hanno detto che come stile di scrittura, ironia e visione della vita in generale, gli assomiglio un po'.
Ken Follet: per me è un maestro. Non c'è stata opera sua che non mi abbia preso nella lettura dalla prima all'ultima pagina
 
Ebook o cartaceo?
Bella domanda. In vacanza ho letto alcuni libri su Ebook. Se devo essere sincero non ho ricevuto la soddisfazione che mi dà il cartaceo
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho iniziato per puro caso. Il motivo è stato per vendicarmi di cosa mi era successo nel mio mondo del lavoro. Questo è accaduto una ventina di anni fa. Il libro l'avevo scritto allora, ma poi era rimasto in un cassetto. L'avevo fatto però leggere ad alcuni conoscenti ed ex colleghi, che conoscevano per filo e per segno cosa mi era successo. Per anni hanno continuato a chiedermi quando sarebbe stato pubblicato perché, secondo loro nessuno escluso, è un libro che tutti dovrebbero leggere
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è nata per caso. Una sera, durante una cena di addio di un collega che andava in pensione, in attesa del caffè uno mi chiede di raccontare la storia de "L'Amica sconosciuta". Una storia vera che ha dell'incredibile.
La racconto. Al termine sono diversi coloro che mi suggeriscono di scrivere un libro.
Sulla strada del ritorno a casa penso e ripenso a quell'invito. Dopo giorni di pensamenti, ecco l'idea: scrivere un libro raccontando per filo e per segno cosa ho subito, ovviamente tutelandomi con pseudonimi ed episodi riveduti o corretti, ma mantenendo sempre intatta la realtà.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È senza dubbio una bellissima soddisfazione. Ormai di libri pubblicati ne ho visti 4, mentre un'altra decina sono in attesa di fare il passo. Ogni volta, vedendo l'opera pubblicata, ho provato la sensazione di avere raggiunto qualcosa in cui credevo. Non sono uno scrittore professionista, ma semplicemente un dilettante che si diverte e trova soddisfazione a scrivere. Non so se i miei libri piacciono oppure no, se il mio modo di descrivere strappa un sorriso oppure no, ma a me non interessa. Ciò che conta è che a me scrivere piace e pertanto, finché sarò in grado, continuerò a farlo.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non l'ho mai provato, ma penso che sia un'iniziativa molto interessante

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