Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io vengo da un piccolo paesino dell'entroterra Crotonese che si chiama Casabona.
Per la voro ho dovuto abbandonare la mia terra all'età di 19 anni salvo poi ritornarci 30 anni dopo.
Credo non si decida di fare lo scrittore.
Lo si fa perché scatta una molla o qualcosa di simile che ti fa scrivere quelle cose che conservi dentro.
Anche se fin da ragazzino ho sempre coltivato tale sogno.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il più delle volte al pomeriggio, specialmente d'inverno quando sono vicino al caminetto che ti trasmette quella quiete e quel calore ormai quasi in disuso.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Mah, sono vari.
Ci metto Corrado Alvaro e Carmine Abate.
Perché è nata la sua opera?
Come spiego nella premessa, è nata un po’ per gioco.
Ripeto, scrivere mi è sempre piaciuto.
Poi c'è stata la straordinaria spinta ad andare avanti ed a crederci da parte della mia famiglia ed eccomi qua a vivere e gustare questa splendida avventura che spero non sia l'ultima ma la prima di altre.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Credo abbia influito molto.
Ho vissuto in vari posti in Italia girovagando per lavoro.
Sono stato un Luogotenente della Guardia di Finanza, soggetto, quindi, a vari trasferimenti.
Ho cercato di cogliere la positività di ogni luogo.
Da qui trasportarle nei miei scritti.
La stessa positività e l'ottimismo che mi sono sforzato di fare emergere da ogni personaggio di Pro.Pi.Cuo.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Non mi piace evadere dalla realtà.
Preferisco raccontarla, magari con metafore, ma comunque raccontarla senza sfuggirla.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In quello che scrivo c'è sempre molto di me, ma c'è anche molto di quello che vorrei essere.
Non mi riferisco solo a Pro.Pi.Cuo. ma anche agli altri libri che sto attualmente scrivendo.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Il mio pensiero, a riguardo, corre a ritroso e mi riporta all'infanzia ed alla prima giovinezza.
Al mio Maestro delle Scuole Elementari.
Mi ha fatto innamorare della lettura prima e della scrittura poi.
Ha influito molto nella mia crescita, soprattutto di uomo, oltre alla mia famiglia di origine, chiaramente.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai miei figli.
Anzi, la femminuccia, Serena, ne ha curato la prefazione e ne vado fiero.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Spero di no ma credo di sì.
Spero di no perché il gusto e l'emozione che ti dà il contatto manuale con la carta stampata non ha eguali.
E poi penso al profumo stesso della pagina di un libro appena acquistato.
Che meraviglia.
Mi riporta anche questo a quand'ero bambino e sfogliavo il sussidiario appena acquistato.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo sia una cosa importante, al fine di dare la possibilità ai non vedenti o agli ipovedenti di ''leggerascoltando'' un libro.
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tanta roba prof
Scritto da andrea bastelli
il Martedì, 23 Aprile 2024 11:39
Non ho ancora letto il libro ma l'intervista mi è sembrata molto sentita con grande…
Scritto da Jessica
il Sabato, 20 Aprile 2024 12:03
Perfavore votate il libro della mia profff E una donna fantastica vermanete carina e dolce…
Scritto da Irina
il Sabato, 20 Aprile 2024 11:49
Per favore mettete 5 stelle alla mia professoressa, sennò mi boccia.
Scritto da Filippo
il Sabato, 20 Aprile 2024 11:47
Non l'ho ancora letto, ma sicuramente sarà stupendo, come la scrittrice che ho avuto modo…
Scritto da Claudio Balasso
il Venerdì, 19 Aprile 2024 07:33