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BookSprint Edizioni Blog

18 Dic
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Intervista all'autore - Giulia Bonfiglio -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Come la protagonista del mio libro "Stelle di Carta", sono nata e cresciuta in un piccolo paesino.
Vengo dalla Sicilia e il mio angolo di mondo si chiama Sinagra. Ho studiato l'Arte e le forme di Comunicazione Moderna e non, abbracciando al massimo la mia passione.
Scrivere è la mia valvola di sfogo, il mio sostegno quando la vita diventa troppo frenetica.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sono una grande amante dei classici. Ho letto per la prima volta "Madame Bovary" all'età di quattordici anni, e in quel periodo mi ha fatto capire molti aspetti legati alla psiche interiore. Se lo consiglierei ad un adolescente di oggi? No, non lo farei perché questo romanzo insegna ad accontentarsi delle condizioni sociali (e non) in cui ci si trova. Vorrei che i ragazzi inseguissero la propria felicità, non accontentandosi mai di subire ingiustizie, e che lottassero per ciò in cui credono.
Ad un adolescente consiglierei invece "Il Piccolo Principe", un libro che ha definitivamente cambiato la mia prospettiva riguardo alla vita, all'affetto.
Questo libro, che a primo impatto sembrerebbe per bambini, ha un significato illuminante per grandi e piccoli: gli uomini sono soli perché si sentono soli, ma in realtà sono sempre circondati da qualcuno o da qualcosa che potrebbe renderli felici. " L'essenziale è invisibile agli occhi" significa che non bisogna fermarsi alle apparenze, si deve indagare a fondo nella natura delle cose, del mondo altrui.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
La progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell'eBook è qualcosa che mi fa un po' male al cuore. La tecnologia ha sicuramente dei vantaggi, ma il libro cartaceo ha ancora il suo fascino.
il libro cartaceo può essere regalato, prestato, vissuto pagina dopo pagina. Può invecchiare e ingiallirsi come un caro amico.
Ammetto che, però, adoro le mille possibilità che lo schermo piatto regala, a differenza della carta. Mi stupisco ogni volta del modo in cui può illuminare vecchie storie e romanzi in modo diverso.
La tecnologia dell'eBook ci ha permesso di avere una maggiore flessibilità e accessibilità alla lettura.
Dunque credo che sia più importante il contenuto del libro che il mezzo.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Il mio amore per la scrittura è nato come un colpo di fulmine, ma con il passare del tempo è diventato un amore ponderato.
A causa dei miei studi e di altri avvenimenti nella mia vita, ho dedicato sempre meno tempo a questa mia passione, a malincuore però.
Non ho abbandonato completamente questo mio amore, ogni volta che un'idea si crea nella mia mente, ne prendo subito nota per poi sviluppare l'argomento con più attenzione e calma.
È così che è nato "Stelle di Carta".
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La Sindrome di Tourette è una condizione di salute che può causare disturbi del movimento e della voce. Può anche influenzare l'esperienza emotiva e mentale di una persona, e in alcuni casi può essere associata a altri problemi psichiatrici.
Per questo motivo, ho voluto scrivere un libro sull'argomento, per aumentare la consapevolezza sulla Sindrome di Tourette e per aiutare chi ne soffre a sentirsi meno isolato e più capito.
Spero che il mio libro possa essere d'ispirazione ai lettori e che possa incoraggiare altre persone a lasciare il mondo in condizioni migliori rispetto a come lo abbiamo trovato.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
La storia che ho scritto ha un messaggio preciso per il lettore: la vita, in ogni sua forma, ha un valore inestimabile e la sindrome di Tourette non ti rende un "sbaglio della natura", "un Clown".
Inoltre, ci tengo molto a ripetere che chi vive con la sindrome di Tourette, o con altre malattie psichiatriche, può vivere una vita felice e soddisfacente grazie alle proprie capacità, ignorando o addirittura abbracciando i propri limiti.
La normalità è anche questo. E tutti hanno il compito di preservare e accogliere ogni sfumatura di questa normalità chiamata Umanità.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura è sempre stata un sogno nel cassetto sin da quando ero piccola.
Ho sempre amato scrivere e la scrittura mi ha sempre permesso di condividere la mia voce e il mio punto di vista sul mondo.
Ho iniziato a scrivere storie e poesie fin da giovane, e ho continuato a scrivere per tutto il liceo e l'università.
L'ho sempre trovata un'attività stimolante e liberatrice, che mi permetteva di esprimere le mie emozioni e pensieri in modo creativo.
Con il passare del tempo, crescendo, ho capito che scrivere poteva essere una carriera ed è stato allora che ho iniziato a prenderla più sul serio e a perseguirla con tutto il cuore.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ci sono molti episodi che ricordo con piacere in relazione alla scrittura del libro. Uno dei più emozionanti è stato quando ho scritto l'ultima pagina.
Ricordo di essere scoppiata a piangere per i sentimenti che provavo e di essermi sentita come se avessi davvero realizzato qualcosa di cui andare finalmente fiera, di aver finalmente realizzato qualcosa che avevo sempre sognato di fare.
Il viaggio per scrivere questo romanzo è stato impegnativo, ma ne è valsa la pena. Vederlo completato è stato davvero un sogno diventato realtà. Era come se tutto quello che avevo fatto per raggiungere quel punto fosse stato finalmente ripagato.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Quando stavo scrivendo il libro, c'erano giorni in cui mi sentivo demoralizzata. C'erano momenti in cui lottavo per trovare le parole giuste, per poter esprimere al meglio il concetto di cui volevo parlare.
In quei momenti, non ero sicura di continuare o meno, mi sentivo come se non fossi all'altezza di scrivere un libro. Ma poi ho capito che il mio compito non era quello di scrivere un libro perfetto ma semplicemente di raccontare la storia di tutti coloro che non potevano farlo da soli.
E così, ho continuato a scrivere, e non me ne sono mai pentita. Ho sempre trovato la forza di andare avanti grazie anche al sostegno dei miei amici (in particolare di E. e di S. che ringrazierò per tutta la vita) e dei miei familiari, che mi hanno fatto capire che valeva la pena lottare per il mio sogno.
 
Il suo autore del passato preferito?
Oscar Wilde è sicuramente uno dei miei autori preferiti. È un grande autore che mi ha ispirato molto nella vita. La sua capacità di usare la sua arguzia e il suo umorismo per esprimere punti seri sulla moralità e sulla società mi ha sempre impressionato. La sua prosa e il suo umorismo, la sua capacità di scrivere di personaggi che sono profondamente umani, di affrontare temi importanti in modo leggero e divertente, mi ha ispirato molto nel mio processo di scrittura.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è una grande innovazione nella lettura, è una buona alternativa per chi non ha la possibilità o la voglia di leggere di leggere.
Potrebbe essere una buona occasione per raggiungere una fascia di pubblico più ampia e per avvicinare tutti coloro che non si sono mai avvicinati alla lettura per vari motivi.
Questa alternativa mi entusiasma molto perché, avere la possibilità di ascoltare il proprio libro preferito in qualsiasi momento e ovunque, può rendere la lettura ancora più inclusiva e appassionante.
In generale, sono del parere che, qualsiasi innovazione tecnologica capace di rendere la lettura più accessibile, sia un'ottima cosa.

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