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BookSprint Edizioni Blog

12 Dic
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Intervista all'autore - Egilella -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È la possibilità di poter trasportare un fonema su un foglio bianco, il quale evidenzia la realizzazione di un’idea, formata da tanti caratteri messi insieme con di diligenza e sagacia.
È come quando un pittore, si appresta a dipingere una candida tela. Quei tratti di forme indicano un significato profondo dello scrivere in quanto sono stati scelti con capacità cognitivi e volontà di voler comunicare un pensiero in modo ordinato e creativo. Il loro alternarsi dà una forma e stile, come se un sarto stesse cucendo un abito su misura. si prova un'emozione indescrivibile come se fosse il primo giorno di scuola. E ogni volta che mi dedico alla scrittura è come se fosse il primo approccio con il foglio candido, che riceve pazientemente il mio dire-fare. È un abbraccio di pensieri riversati su fogli che comunicano un sentimento e un benessere mai provati in altri campi. È un modo di evadere i problemi quotidiani, e di farmi sentire grande e capace di comunicare. È un rapporto biunivoco tra lo scrittore e il foglio che riceve dicendo: -ECCO, IL TUO PENSIERO, ORA SI È CONCRETIZZATO-Ciò crea una enorme soddisfazione e gratificazione.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo terzo volume, comprende solo uno spicchio di mondo, relativo a 25 anni, trascorsi nel Lazio. Tutto quello riportato nel volume è vita realmente vissuta. Si può dire che rispecchia al 100% un vissuto traumatico, e per nulla facile o spensierato. Ciò è dovuto anche al fatto che in questo tessuto sociale mi sono inserita da adulta...e benché abbia cercato di partecipare a Simposi, Convegni, Seminari, e gruppi vari, il tempo non li ha fatti resistere e perciò i gruppi si sono dissolti, alcuni per volontà del Comune, altri per mancata coesione di interessi. Ma ciò che ho messo in evidenza è il periodo di solitudine, che allora mi sembrava enorme come una montagna...
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Essere realizzata graficamente. Costruire e accedere all'universo col quale ho un'empatia particolare. Ho voluto creare una chiave di accesso tra me e il mondo circostante, astruso e impenetrabile. Partecipare alla vita, in modo creativo e senza disturbare i pensieri altrui. Il gesto grafico-motorio è stato finalizzato alla produzione di questo volume carico di lettere, che mettono in evidenza le mie abilità e capacità di trasformare i suoni in ghirigori ora arrotondati, ora stilizzati. Un'espressione linguistica-visiva.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Ho fatto una scaletta di titoli da dare ai tre volumi. certo che la scelta non è stata facile, in quanto il silenzio significa estraniarsi dal mondo circostante, vivere senza perturbazione sonore, che in quel periodo infestava l'aria e influivano sull'autostima. Ho cercato una risposta non manipolatoria nel caos motivazionale e rapporti inconsistenti. Un modo di meditare e di unire il presente con l'insopportabile vita di circa 20 anni fa. È aver voluto trasformare una, o più relazione tossiche in un silenzio costruttivo. Innanzitutto
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
I primo libro che porterei in un'Isola deserta è: Nelle pieghe del tempo e dello spazio- Un libro da leggere e considerare in chiave moderna un caso particolare ultra-moderno, che va oltre i confini razionali e di grande significato educativo e affettivo. L'altro sarebbe - Alice nel Paese delle meraviglie- di Lewis. È un libro meraviglioso, che si avvicina al mio stile di vita. Mi piace il fantastico e lo stile usato dall'autore. Semplice e significativo. E tanti altri...

Ebook o cartaceo?
Su questa domanda rispondo in due modi diversi. 1^ il libro cartaceo mi è sempre piaciuto, ha un vantaggio: la lettura e lo sfogliare delle pagine. Il desiderio di conoscere la fine tiene in suspense, fa comprendere meglio e coinvolge. poi la copertina attira molto l'attenzione del lettore. Si possono evidenziare i passi significativi, si può regalare ecc. 2^ Il digitale è leggero, più economico e fa scalpore in questa epoca di social. Si scaricano in maniera facile e veloce, ma vale solo per i giovani di oggi, affollati di lavoro e senza tempo per sé stessi.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non c'è un perché, credo che sia una cosa innata. Ciò che è intrinseco non si può estrinsecare. La vita squallida del dopoguerra, non ci lasciava alternative... i mezzi di comunicazione di massa erano assenti e si viveva nella costruzione di un futuro adeguato. Non ho mai pensato di diventare uno scrittore. ora mi trovo con una mole di lavoro, si perché, per me è impegno lavorativo. ma il mio primo scritto risale a quando avevo 13 anni...purtroppo i tempi malvagi e le traversie della vita mi hanno portata su strade diverse. È stato un impulso/bisogno da fanciulla, accantonato per diversi anni, e ripreso appena possibile. per me è una terapia per riflettere sul perché della vita e dei fatti del mondo. Cerco di capire il comprensibile e il perché certe cose accadono in un determinato momento e non quando lo desideri. La sobrietà della scrittura mi ha indotto a togliere, senza fare rumore, le spine pungenti del vivere quotidiano. Mi ha aiutato a continuare a vivere e ad essere in simbiosi col mondo fenomenico e scientifico.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non c'è un'idea precisa, o un momento magico che invoglia a scrivere. Scrivi e basta, senza porti il perché lo fai, e qual è il tuo fine. Ho letto pergamene del 1^ e 2^ sec. d. C. trovando impellente il desiderio di unire i fogli...conservarli e poterli consultare ogni qual volta ne sentivo il bisogno. È una cosa innata e non pensata, ma organizzata col passare del tempo, durante il quale l'idea è diventata matura e consapevole che un libro appartiene al mondo, il quale ha i suoi fogli che sono gli anni che trascorrono inesorabili. L'aneddoto che mi lega a questo scritto è: - Chi conosce il Bene, è la chiave interpretativa del Mondo!
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una gioia grande e indescrivibile. Si pensa che finalmente gli sforzi di tanti anni di lavoro e dedizione sono stati premiati. Anni di lavoro solo grafico e poi vederlo riunito in più pagine è una meraviglia simile ad un arcobaleno che brilla solo per te. L'arcobaleno dei sogni si è realizzato e ora puoi toccarlo , lo puoi guardare , lo puoi esaminare e non credi ancora che il sogno è diventato realtà. Lo esamini e dici: -questa è opera del mio ingegno!
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio collaboratore, il quale mi ha supportata nello scriver in word e poi in PDF. È stato un punto di svolta esilarante, di sintesi e di analisi di alcuni problemi ...
In un ceppo di idee abbiamo analizzato quelli meno cruenti, applicando un pizzico del mio talento per avere una buona grammatica e sintassi. Ci sono voluti dei mesi, tramutati in tempo, molto tempo che a volte il gioco non vale la candela. Ci sono voluti anni di buona costanza per rendere il libro buono e/o soddisfacente. È tutto Amoris dei.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Pod Cast e monetizzazione è un servizio innovativo con una nuova piattaforma e nuovi Social, perché si riduce la concorrenza, e l'effetto novità è come una nuova moda che fa decollare qualsiasi progetto destinato al mercato di oggi 2023.
Valido durante la pandemia, quando la voce ha avuto la sua importanza social clubhouse. Tuttavia resto di un parere neutrale, perché non conosco bene il sistema, e non mi è dato saperlo ...

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