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11 Dic
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Intervista all'autore - Giulio Napoleone -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
In tanti anni scrivere e vincere premi nazionali sono stati la prova di aver conservato negli anni forza mentale e fisica per affrontare ogni difficoltà, ed un modo diverso di vedere riconosciuto il proprio valore.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nell’ultimo decennio è stata una delle ragioni della mia esistenza, dopo aver superato una brutta malattia ed impossibilitato a tornare alla vita precedente. Ma soprattutto ho avuto la conferma che impegnandosi sempre ogni risultato è raggiungibile. A prescindere dal tipo di lavoro, mai temere di mirare ad obiettivi ambiziosi, nonostante le difficoltà, come quello di riscrivere la Storia e cercare verità nascoste.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest’opera per certi versi è il testamento di un’eredità culturale, disponibile a chiunque ami la verità storica. Personalmente è il traguardo raggiunto dopo 30 anni passati dalla mia tesi, con cui vinsi il “Premio Internazionale I.Silone-sezione tesi”, con “Ignazio Silone. Un socialista rivoluzionario”. Testo poi pubblicato dalla Regione Abruzzo e sulla mia copia la grande biografa Luce D’Eramo ci scrisse all’epoca di non aver mai letto informazioni così inedite, oltre la sua dedica. Quest’ultimo libro è il compimento di parte della vita dedicata al politico Secondino Tranquilli e non allo scrittore Ignazio Silone, dimostrando due percorsi completamente diversi, non solo nel nome usato dallo stesso, ma quanto abbia scelto di nascondersi dopo la gioventù dentro un cappotto diverso.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata una scelta facilissima, dopo aver raccolto nel tempo un’infinità di documenti inediti, che nessun archivio nel mondo possiede nell’interezza. Ma soprattutto perché dal 2009 sono riuscito ad entrare in archivi mai scovati da altri.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Con l’esclusione di Silone, porterei con me “L’attesa di Dio” di Simone Weil
 
Ebook o cartaceo?
Confesso che amo molto il libro cartaceo, perché materialmente conserva il Sapere, l’ebook lo diffonde certamente meglio, ma rischia di essere troppo evanescente. Il libro cartaceo è sempre una mattone tangibile della propria vita.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Più che una carriera da scrittore, ho voluto portare a compimento studi decennali girando tutt’ Europa e timbrare l’intuizione politica avuta da ragazzo, cioè di aver scoperto un vero rivoluzionario di professione, il primo antifascista europeo ed il più grande conoscitore del fenomeno fascista. TUTTO NEGATO, SCONOSCIUTO, MISTIFICATO OD OCCULTATO DALLA STORIA.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Tredici anni fa ebbi un incarico dalla Camera di Commercio Italo-Russa per recarmi a Mosca. Siccome non capita spesso di trovarsi in tale città e conoscendo la vita di Silone, quasi per curiosità chiesi a nostre autorità diplomatiche se mi potevano aiutato ad entrare negli archivi comunisti della città.
Ben sapendo dell’esito negativo sulla richiesta, il primo aneddoto fu che in una tarda serata mi chiamò da Mosca niente meno che il nostro ambasciatore per dirmi che mi avrebbe aiutato. Il secondo aneddoto è che all’aeroporto ricevetti accoglienza di un ns diplomatico con in mano il permesso dei servizi russi per accedere a tutti i loro archivi, limitatamente alla mia ricerca. Il terzo aneddoto e più curioso fu che dopo essere entrato al RGASPI, l’interprete da me assunta, per timore si rifiutò, credendo chissà quale ricerca facessi. Fortuna volle che tutti i documenti erano originali e quindi scritti in italiano, tedesco, francese e russo, per cui non ebbi bisogno di alcun interprete.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Tutti i sacrifici, i costi ed il tempo dedicatoci sono riusciti a produrre un risultato unico nella Storia politica e letteraria in Italia. Forse senza la malattia successami, neanche avrei insistito e prodotto.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Finora solo alcune persone che mi hanno aiutato nella redazione, troppi segreti per svelarli ad altri.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Confesso che non mi sono ancora avvicinato ad esso, non per pregiudizio, ma il tempo a disposizione non dava molte possibilità. Comunque penso che sia come quando uscì la televisione, riuscirà ad avvicinare chi non ama comprare o non può comprare un libro. Ne aumenta quindi ugualmente la diffusione.

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