Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Prendendo in considerazione una giornata qualunque vissuta, in generale, non avrei avuto granché da ricordare.
Questo mi ha spinto, fondamentalmente, ad appartarmi, talvolta, in una sfera intima, per immaginare, se non rivivere, sensazioni seducenti o dolorose, e pur sempre interessanti.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Potrei rispondere che la mia vita reale è presente dalla prima all'ultima pagina, anche nel personaggio odioso o nell'episodio grottesco. Grattando grattando, troverei un riferimento personale.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Dare forma a dei pensieri che mi portavo dentro da tempo e che, magari, non avrei mai espresso per mancanza di opportunità o, più propriamente, per l'assenza di un coinvolgimento emotivo.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata molto semplice. Traendo spunto da uno dei racconti, ho preferito un'espressione che fosse anche evocativa.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Senza alcun dubbio, La Divina Commedia: è, per me, l'opera che risponde alle domande fondamentali di ogni tempo e di ciascun aspetto della vita umana.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo, convinto.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Nel mio caso, parlare di carriera di scrittore sarebbe certamente troppo. Direi, piuttosto, di rare incursioni nel mondo della narrativa, avvenute per non aver trovato modo migliore per occupare il tempo libero.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Potrei dire di un personaggio di uno dei racconti, "Silvestro", ispirato a un uomo realmente conosciuto da adolescente. Mi soffermavo ad osservarlo mentre, a modo suo, predicava e leggeva le orazioni, rimanendo ad ammirarlo fino al termine della sua 'esibizione', quasi sempre da solo. Avrei tanto voluto, in quel tempo, scrivere di lui e dei turbamenti che suscitava. Ma mai ci provai. A distanza di molte decine di anni, non me ne sono dimenticato.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una giusta soddisfazione, tenendo conto del tempo e della cura e dell'impegno necessari, ad esempio, per apporre o spostare una singola virgola in una frase.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
È stata mia figlia a leggere per prima ogni racconto appena scritto e a farmi concludere questo lavoro inventando ogni pretesto per intrigarmi nei non rari momenti di stanca.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono fermamente convinto che sia una tecnica innovativa che aiuta molte persone, ma nulla, a mio avviso, può sostituire la lettura tradizionale.