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04 Dic
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Intervista all'autore - Salvatore Pinna -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Salvatore Pinna, nato a Codaruina nel 72', attuale Valledoria, un paese della provincia di Sassari, conosciuto oggi, come località turistica della Sardegna Nord.
Non credo di aver deciso adesso di descrivere e interpretare le mie conoscenze culturali e le realtà storiche acquisite con gli studi universitari, ma con il tempo ho dedicato uno spazio della mia vita a scrivere i saggi che poi sono diventati una mia vera e propria passione.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ce un orario, ove stabilisca di che devo scrivere. Spesso tutto inizia all'improvviso come se al buio mi si accende una lampadina che illumina la mia stanza e il mio PC, poi scrivo. Tutto mi viene spontaneo. Credo, perché, mi affascina lo studio delle materie romanistiche che studiate all'università e che la passione per la storia della antica Roma non hai mai tramontato la mia visuale culturale.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
parlare di scrittori contemporanei pensiamo al volo di “scrittori italiani contemporanei” e che il pensiero si concentra ai grandi autori del ‘900. Si era convinti che, dopo di loro, la letteratura italiana era morta. Direi, che, non c’è niente di più falso!
In questa epoca storica gli scrittori sono molti e prolifici, complice la diffusione di internet e degli e-book. Tantissimi di loro hanno saputo lasciare un ricordo nella letteratura e nella società contemporanea, come Oriana Fallaci e Tiziano Terzani, che continuano ad avere una grande attenzione sul pubblico e dei loro lettori, grazie alla grandezza delle loro parole e alla potenza delle loro idee.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce dopo tanto studio e ricerche universitarie, e con gli studi romanistici ho potuto capire come era strutturata la società romana e quindi, l'assetto politico-sociale e con la quale faccio la comparazione nell'attuale mondo. Vedo l'America una società democratica invidiata da tutto il mondo per la ricchezza e benessere economico, ma allo stesso tempo un’America imperialista che potrei dargli l'appellativo di nazione guerrafondaia. mi ricorda Roma e le sue conquiste oltre mare e, al moto! "Si vis pacem, para bellum" (in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina. Quindi, mi convinco che anche l'America sia stata conquistata dai romani e ne abbia preso le sembianze.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
L'educazione letteraria è oramai un canale speciale formativo finalizzato a divulgare e far conoscere da vicino e a 'leggere' le opere e a cogliere gli aspetti di letterarietà che le caratterizzano e esprimono un giudizio critico su di esse. La letteratura è finzione e quindi, la ricreazione di una realtà espressa dallo scrittore con le sue le parole che fa suo il contesto vivo proiettandolo dalla società antica a quella moderna. Questa miscela di intrecci esaustivi rivelano il modo individuale per interpretare la realtà e, ci sono molti concetti che la letteratura non ci sa spiegare bene e, questo diviene secondo la mia tesi, compito primario dello scrittore, il quale al lettore deve fargli capire la realtà in cui vive. In realtà, l'uomo stravolge la conoscenza letteraria. La stravolge secondo il suo punto di vista e il contesto sociale in cui si svolge la sua vita quotidiana. nel mio paese non ce una vita come nelle grosse città, il paese e piccolo e l'uomo medita la vita e i sentimenti umani perché li sente più vicini a sé stesso e ai suoi cari.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Secondo la mia opinione, con la scrittura si racconta la realtà sotto forma di saggio per entrare nel tessuto sociale in cui si vive con tutte le vicende belle e brutte.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Di me? credo tantissimo.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno e, con questo saggio ritengo di aver capito che sia un modo dove possa esprimere ciò che ho dentro di me.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il saggio veniva letto da me a voce alta e chi ascoltava è la mia compagna di vita Valeria Dettori.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me si.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L’audiolibro ha da poco compiuto cinque anni e si conferma come nuova frontiera del mondo del libro. Bastano un device e un’applicazione per ascoltare libri di ogni genere. Un modo per avvicinare i millennials ai libri, ma anche un’opportunità in più di dedicarsi alla lettura. Insomma, pura avanguardia. A guardar bene, però, l’audiolibro ha radici molto più antiche. La letteratura, infatti, ha origine proprio con l’oralità: le storie venivano tramandate a voce prima dell’avvento della scrittura (alcune culture dell’Africa Occidentale prediligono ancora oggi questa modalità). E tuttavia l’audiolibro è il cugino del podcast, che spopola sempre di più e si afferma nel mercato di anno in anno. Modernità o ritorno alle origini? In realtà l’audiolibro è entrambe le cose, e forse proprio per questo è così popolare.

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2 COMMENTI

  • Link al commento Gianni inviato da Gianni

    Grande Salvatore buon sangue non mente COMPLIMENTI PER TUTTO CIÒ CHE ESPRIMI

    Lunedì, 04 Dicembre 2023 12:18
  • Link al commento Giuseppe inviato da Giuseppe

    Sono stra felice x il tuo operato ogni volta riesci a stupirmi e rendermi orgoglioso di esserti cugino,ti auguro sempre più di creare spazi x renderti utile x questa società,dove i giovani possono trovare in te un esempio concreto e sincero,ciao carissimo un in bocca al lupo x tutto ciò che farai un abbraccio grande

    Lunedì, 04 Dicembre 2023 11:03

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