Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Salerno, città alla quale sono molto legato e dove ho trascorso l'infanzia anche se poi mi sono trasferito a Reggio Calabria, dove sono cresciuto.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
I Buddenbrook di Thomas Mann.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non mi convince molto. Io leggo solo libri cartacei.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un amore ponderato.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
In un periodo difficilissimo (circa 23 anni fa) in Inghilterra mi sono ripromesso che avrei tirato fuori qualcosa di buono con l'unica arma che avevo per raccontare qualcosa di apparentemente inspiegabile.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Che la letteratura può dare conforto.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
I libri mi sono piaciuti fin da piccolissimo. Leggevo e rileggevo con piacere. Poi, crescendo, mi sono reso conto che per essere davvero appagato, dovevo lasciar perdere lavori improbabili per i quali non ero portato (ero in Inghilterra quando ho detto basta a lavori in cui non credevo) e dedicarmi alla lettura e alla scrittura.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non c'è un singolo episodio ma tutta una serie di ricordi di momenti nei quali prefiguravo la realizzazione di una serie di libri con in copertina opere di pittori Preraffaelliti inglesi. È davvero un sogno divenuto realtà.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, niente affatto.
Il suo autore del passato preferito?
Thomas Mann.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non saprei cosa rispondere. Io non ne ho mai ascoltato uno.