Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo è semplicemente una penna che legge i miei pensieri. Non penso a quello che devo scrivere. Penso e basta. La penna riporta le mie emozioni.
E, quando rileggo quello la penna ha scritto, penso che lei mi conosce meglio di quanto io conosca me stessa. E mi emoziono. Così vado avanti a pensare e lei scrive…
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Praticamente tutto! Ho cercato di ripercorrere tutte le emozioni vissute e di condividerle innanzitutto con me stessa e poi con chi mi legge.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Una grande liberazione! Sono riuscita a ripescare gioie e dolori del mio passato e a gettare nella spazzatura quello che non mi serviva più.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Ho pensato a mille titoli. Ogni volta che finivo un capitolo ero certa del titolo. Al capitolo successivo il titolo era cambiato nuovamente. Solo alla fine ho capito il vero spirito con cui scrivevo. Scrivevo per ricordarmi di aver ballato con lui.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei una libreria intera e vorrei poter scegliere giorno dopo giorno con quale testo cullarmi. Gli umori non sono sempre gli stessi e in base ad essi decidi cosa ti fa bene…
Ebook o cartaceo?
Cartaceo FOREVER! C’è un gusto più sottile di quello di sfogliare un libro? Toccarne le pagine… annusarne il contenuto?
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho mai deciso di intraprendere la carriera di scrittrice. I pensieri scritti e diventati libro sono genuini. Quando ho iniziato a scrivere non avrei mai immaginato che sarei arrivata a questo. Lo facevo per me. Poi qualcuno mi ha fatto capire il valore di quello che scrivevo e mi ha spinto a pubblicarlo. Se mai decidessi di scriverne un altro… ve lo farò sapere.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Nasce dalla tristezza che a volte si trasforma in un inno alla gioia. Divagando con la mia terapista è saltato fuori che esprimevo bene i concetti che volevo esprimere. Mi ha suggerito di metterli su carta. Ho iniziato un po’ per gioco e ho visto che la cosa mi appassionava. Da cosa nasce cosa...
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una grande emozione! Come creare una cosa dal nulla. Come concepire una creatura e vederla nascere. Come capire che la vera ricerca era ritrovare me stessa.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ogni volta che finivo un capitolo lo mandavo alla mia terapista e al mio migliore amico. Ma la stesura completa l’ha letta per la prima volta mio padre.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non saprei ma sicuramente per chi trova noioso leggere il cartaceo, l’audiolibro è una bella alternativa. A patto che sia interpretato con arte.