Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono stata sempre una persona dedita alla famiglia, amante delle piccole cose della vita. Molto curiosa e attenta ai dettagli più piccoli
ho sempre avuto la predisposizione a stupirmi e a meravigliarmi e a mettere per iscritto una semplice sensazione od emozione. Ho ancora conservate gelosamente, dentro una valigetta in rafia, le 1700 lettere spedite a mio marito, allora fidanzato, durante i due anni in cui prese servizio nella Marina Militare.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c' è un momento particolare. Qualcosa, qualcuno, un episodio che mi colpisce, lo metto per iscritto, per paura che possa sfuggire la più genuina delle sensazioni.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Margaret Mazzantini, Giorgio Faletti, Nicholas Sparks e tanti altri autori minori.
Perché è nata la sua opera?
Perché mia figlia nello sfogliare i miei appunti e i ricordi scritti del periodo della mia infanzia, mi ha proposto di organizzarli cronologicamente e di farne un racconto da divulgare.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tantissimo perché ho potuto raffrontare il modus vivendi della mia infanzia con quello delle attuali generazioni.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è fissare emozioni e sensazioni del momento. Molte di queste provengono dai ricordi del passato, altre sono nuove perché sempre nuove sono le esperienze di vita che ci accompagnano. La fantasia, l’immaginazione e il sogno ci aiutano a raccontare la realtà e a scriverla come un momento di evasione. Ritengo che le due domande si intrecciano fortemente in quanto evadere dalla realtà ci porta a soffermarci a pensare per poterla allo stesso tempo raccontare.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C' è tutto di me, in primis la mia genuinità e la mia spontaneità. Ringrazio per questo mia figlia che ricondizionando i miei scritti ha lasciato intatta la naturalezza e la semplicità del mio stile narrativo.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si, mia figlia Vanna.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Sempre mia figlia Vanna.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente il futuro è l’ebook. Personalmente però penso che il libro cartaceo continui ad avere il suo fascino. Toccare un libro, sfogliarlo, odorarne il profumo della carta sono sensazioni che l’ebook non potrà mai darti.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Dà la possibilità di fruire della lettura di un 'opera letteraria in modo differente. Sicuramente è un vantaggio per tutti coloro che sono ipovedenti o ciechi di fruire di un servizio notevole. Ma ritengo che la lettura del libro cartaceo invita ad immergerti in toto dentro le storie, creando grande reciprocità tra il lettore e l’opera narrativa.