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BookSprint Edizioni Blog

04 Nov
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Intervista all'autore - Claudia Pichi -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Velletri un paesino in provincia di Roma e sono cresciuta ad Aprilia dove vivo attualmente con la mia famiglia
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglierei “Quello che i ragazzi non dicono” di Nan Coosemans, l’ho letto ultimante e racconta molto bene dei silenzi degli adolescenti
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Non sono d’accordo a sostituire il cartaceo, la bellezza di tenere tra le mani un libro, la sensazione che si prova nello sfogliare le pagine non si può sostituire a nulla e tanto meno l’odore della carta è talmente coinvolgente che rende magnifica la lettura
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è un amore ponderato, cresce piano piano con il crescere dello scrittore, è un amore unico e mutevole
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ogni giorno sono dietro a un banco di farmacia e mi trovo spesso a rapportarmi con persone che affrontano la malattia, soprattutto bambini. Scrivendo il libro, volevo in qualche modo creare un qualcosa che potesse portare la mia vicinanza a chi passa giorni e giorni negli ospedali.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Al lettore vorrei che arrivasse un messaggio importante, saper vivere la vita sempre come una favola, saper creare un proprio finale e non un finale standard, saper accettare e apprezzare ciò che abbiamo, apprezzare sempre la bellezza di ciò che possediamo e non di ciò che desideriamo
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Mi è sempre piaciuto scrivere, già da piccola inventavo piccole poesie o semplici storielle, poi con il tempo ho citato sempre di più questa mia passione arrivando a pensare di mettere nero su bianco ciò che mi viene da dentro
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Era un giorno di vacanza e mentre vedevo intorno a me bambino che giocavano sereni, il mio pensiero è andato a chi era meno fortunato
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No questo mai, ogni volta è come un impeto, la mano scorre da sola in accordo con l’anima e non vedo l’ora di finirlo
 
Il suo autore del passato preferito?
Verga
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono sempre propensa alle novità e all’evoluzione delle situazioni ma, in quanto caso, rimando molto tradizionalista

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