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BookSprint Edizioni Blog

23 Ott
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Intervista all'autore - Giovanna Breccia -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Laureata in lettere classiche a ventidue anni, avevo passione per l'arte in tutte le sue forme e ho incominciato a scrivere poesie,
sebbene non abbia mai pubblicato nulla della mia vasta produzione poetica dal momento che ritengo la vera poesia una perla rara e non mi piace in alcun modo rendere pubblico qualcosa che non abbia un autentico valore artistico. In seguito, dopo avere conseguito la laurea in filosofia, ho svolto attività di ricerca nell'ambito della filosofia antica e ho scritto saggi pubblicati sulla rivista "Contributi di storia della filosofia" (Edizioni dell'Ateneo), in cui ho trattato con grande interesse soprattutto temi riguardanti le controversie circa il libero arbitrio, il fato, il determinismo. Questa esperienza mi ha formato profondamente e quando, portati termine gli studi in Psicologia e la lunga formazione per diventare psicoterapeuta e psicoanalista (professione che attualmente esercito), tutta la mia produzione precedente mi è apparsa come un importante apprendistato atto a condurmi alla decisione, maturata all'inizio degli anni novanta, di esprimermi attraverso l'arte del romanzo.
Scrivere romanzi mi offre la possibilità di esporre le riflessioni che ho maturato e continuo a maturare sulle cose fondamentali della vita, sia in prima persona che attraverso le parole dei personaggi a cui do vita. Questo lo devo, oltre che alla mia formazione umanistica e filosofica, alla mia professione di terapeuta che mi pone in continuo confronto con le più complesse vicende umane.
Scrivere è esprimere il mio modo di pensare, di sentire, di trovare comunque un senso costruttivo alle esperienze, anche le più dolorose, che, seppure non ho vissuto personalmente, sono entrate nel mio mondo interiore divenendo parti di me, attraverso l'ascolto delle vite dei miei pazienti e di quanti ho incontrato nel mio cammino.
Scrivere è pertanto per me una necessità etica. È restituire quanto ho ricevuto da chi mi ha consegnato i segreti più intimi e delicati dell'anima affinché altri potessero ritrovarvisi e sentire che le contraddizioni dell'anima appartengono a tutti, così come la sofferenza, e il sempre possibile riscatto da essa. Scrivere un romanzo non è pertanto lontano da quello che faccio come terapeuta dell'anima: ascolto, faccio mio, restituisco il vissuto attraverso la parola. La parola è ciò che ci fa umani, ci permette una comunicazione, un incontro. Anche i libri parlano, se ascoltati attentamente, e curano. Attraverso i molti libri che ho letto, studiato, ho avuto la possibilità di entrare in infinite altre vite e vedere da angolature diverse i miei stessi problemi.
Scrivo affinché ciò che è mio, frutto di esperienza vissuta o di immaginazione, possa aprire mente e cuore a chi legge. E quando accade, mi emoziona profondamente.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Posso dire che c'è molto dal momento che nella mia vita reale svolgo la professione di psicoanalista. Le esperienze di vita di chi ascolto, pazienti, amici o semplicemente conoscenti, i libri che ho letto e leggo, i film che ho visto e vedo, la musica che da sempre è una colonna portante della mia vita, confluiscono sempre in qualche modo nei miei vissuti personali che, alla luce delle altrui narrazioni, si arricchiscono di significati ulteriori e di un valore che forse di per sé non avrebbero.
Sicché, quando scrivo, invento, immagino, affiorano nella mia mente di tanto in tanto ricordi, frammenti del passato, o tematiche significative del presente che danno colore, rendono più vivo, più vero il racconto.
Del resto, ogni opera contiene in sé sempre l'anima dell'autore, con tutte quelle contraddizioni che trovano appunto espressione attraverso la descrizione dei personaggi creati, i loro dialoghi, tanto diversi, talora opposti tra loro.
In ogni personaggio, in ogni scena descritta, in ogni particolare, in ogni dettaglio (e io amo particolarmente i dettagli) c'è inevitabilmente sempre l'anima dell'autore poiché quando si scrive si è registi, sceneggiatori, costumisti, attori protagonisti e coprotagonisti, anche comparse.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Credo di avere ampiamente risposto a questa domanda all'inizio dell'intervista.
 
  
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Scelgo sempre prima il titolo di un libro perché ho in mente ben chiaro ciò di cui voglio parlare. Mi serve come traccia per non disperdermi dal tema. Da quel titolo, che fermenta di continuo nella mia mente, viene fuori, attraverso un'adeguata gestazione, il romanzo, come un parto naturale. Il titolo non è che l'embrione del nascituro.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Questa è una domanda imbarazzante. È come dovere scegliere, fra più persone che si amano allo stesso modo, solo una.
Prendiamolo come un gioco e rispondo (ma nella realtà rimarrei bloccata, peggio dell'asino di Buridano).
Scelgo di portare con me Omero. In fondo lo trovo adatto a un'isola deserta, se non altro perché canta paesaggi misteriosi, isole e mare, con un fascino irresistibile.
 
Ebook o cartaceo?
Leggo con più piacere il cartaceo, ma io appartengo a un'altra epoca e mi rendo conto che oggi molte persone trovano molto più agevole l'ebook.
Pertanto, dovendo essere al passo con i tempi, ritengo molto utile che un libro sia pubblicato anche in ebook, al fine di averne una più ampia diffusione.
Certamente per una persona come me che ama avere tanti libri in casa, sfogliarli, rileggerli, sottolinearne passi memorabili, il cartaceo rimane sempre indispensabile.
Quindi entrambe le opzioni e ognuno scelga ciò che preferisce.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
In due parole, ho incominciato quando ero pronta, avevo contenuti seri da comunicare e avvertivo che la mia professione di analista, che è di per sé stessa un'arte, una creazione continua, avrebbe potuto dare frutti ancora più significativi se accompagnata dall'attività di scrittrice. Sicché ora per me scrivere romanzi e curare sono due strade che portano a un unico approdo che altro non è che comunicare, aprire contatti profondi in un momento storico in cui
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Avevo da qualche tempo l'idea di scrivere un libro del genere. Appena ne ho avuto il tempo ho incominciato a scriverlo.
Da dove è nata l'idea? Da quello che vedo e sento quotidianamente. in un momento storico cui l'essere umano vive talora un senso di devastante solitudine di diversità, e si ritiene unico nelle sue problematiche.
Non credo di avere alcun aneddoto da raccontare circa la stesura del libro, se non il fatto che ho dovuto fare una breve interruzione dovendo sostituire il mio PC con uno nuovo. Ma avevo salvato tutto e non ho perso nulla di quanto avevo scritto. 
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non so dire. È sicuramente una sensazione piacevole, ma la soddisfazione più gande si ha quando si avverte che l'opera è arrivata alla fine e si mette il punto.
Avere il libro stampato tra le mani, dà tuttavia la concreta sensazione di compiutezza. In fondo è un altro figlio partorito che però poi andrà per la sua strada.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Non faccio leggere i miei libri a nessuno se non a coloro che dovranno farne la presentazione.
 
  
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La trovo fantastica. A volte, in macchina o nei pochi momenti di libertà, ascolto con piacere. È molto bello ascoltare un bel libro recitato a dovere da un bravo interprete. Penso che molte persone, occupate in lavori manuali, potrebbero trarre un grande beneficio dall'ascolto. Leggere richiede tempo, concentrazione. Ascoltare è per tutti, è meno faticoso. Ed è anche un qualcosa che apre all'immaginario, un po' come quando da bambini si ascoltavano le fiabe lette ad alta voce.

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Lunedì, 23 Ottobre 2023 | di @BookSprint Edizioni

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