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21 Ott
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Intervista all'autore - Mirella De Santis -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono Mirella De Santis, sono nata a Roma dove tutt'ora vivo. Ho un carattere sempre volto alla scoperta di tutto ciò che mi circonda.
La mia grande passione è sempre stata l’atletica leggera che ho praticato in tutta la mia giovinezza conseguendo ottimi risultati in campo agonistico a livello provinciale. Contemporaneamente mi sono dedicata a studi di diritto ed economia ed ho conseguito la laurea in scienze politiche. Più tardi sono entrata nella grande famiglia di un ente parastatale.
Mi sono sempre dedicata a mille hobby quali il pianoforte, i balli latino americani, la pittura.
Devo alla mia famiglia, che mi ha offerto un'infanzia felice, una visione serena della vita ed una grande positività. C'è sempre in me il desiderio di unirmi al mio prossimo in un unico amore.
Circa sei anni fa, ho scoperto un universo meraviglioso dove l'armonia regna e fa nascere mille pensieri che ho cominciato a raccogliere in scritti quotidiani.
In un libro pubblicato circa un anno fa ho trasfuso tutte queste mie emozioni ottenendone grandi soddisfazioni.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Sono le prime ore del mattino che maggiormente mi portano a molteplici pensieri e meditazioni sull' universo.
Come diceva Victor Hugo "l’alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone di un residuo di sogno e d' un principio di pensiero".
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio scrittore contemporaneo preferito è il grande Hermann Hesse, premio Nobel della letteratura, deceduto nel 1962.
Lo scrittore, nel suo libro "Siddhartha" descrive mirabilmente la grande spiritualità che regnava nell' India del VI sec. a.C. offrendo contemporaneamente meravigliosi squarci della rigogliosa natura che circonda il principale protagonista del libro, Siddhartha, l’Illuminato.
Il libro illustra in modo completo il culto brahmanico e la tendenza del popolo indiano a superare le sofferenze con la meditazione.
In effetti la mia personalità è portata sempre a interiori introspezioni volte a comprendere lo scopo della vita umana e a cercare, come gli indiani, di migliorarsi per raggiungere l’assoluto.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce perché ho una mente dove mille e mille pensieri si rincorrono continuamente.
Sento sempre l’esigenza di vivere fino in fondo le mie emozioni, fermandole con cura, a mano, su bianchi fogli candidi che quasi mi ispirano a raccontarmi.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La mia famiglia è sempre stata alla base della mia vita dandomi una formazione improntata a scelte libere, ma meditate.
I miei amici sono stati meravigliosi nell' offrirmi tutta la loro collaborazione nelle ricerche letterarie che ho sempre amato svolgere.
La condivisione è un ottimo mezzo per avvicinarci ai nostri simili.
L' osservazione quotidiana della realtà che mi circonda mi è di grande ispirazione.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Perché evadere dalla realtà? Scrivere è, per me, calarmi positivamente nella realtà che mi circonda guardando tutto con mente serena, riuscendo così ad affrontare meglio anche momenti di difficoltà.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ogni mio singolo pensiero descrive la mia visione positiva della realtà. quindi ogni scritto rappresenta una tappa della mia vita.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia sorella mi ha sempre spinto a raccogliere i miei pensieri, quindi si è rivelata fondamentale per la nascita del mio libro.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mi è piaciuto, non appena conclusa la scrittura del libro, sottoporla al parere di mia sorella, con la quale condividiamo da sempre i nostri pensieri.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Probabilmente andando avanti con la tecnologia, l’ebook diventerà la forma principale di fruizione della lettura.
Personalmente, alle forme digitali preferisco il fascino di un libro che possa anche invecchiare con me.
Mi piace guardare, sfogliare, accarezzare e portare con me il mio libro.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Dipende, giorni fa sentendo l’audiolibro di un mio scritto, non ho provato una sensazione soddisfacente, in quanto non ho ritrovato nel timbro vocale di chi recitava, la positività che io metto sempre nei mei scritti.

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