Parlateci un po' della vostra vita. Da dove venite? Come e quando avete deciso di diventare scrittori?
Livio:
Mi sono formato allo storico liceo classico Gulli e Pennisi di Acireale e in questa piccola perla dello Jonio son cresciuto.
Non ho deciso di diventare scrittore, l'attitudine alla scrittura è nata con me, soltanto a un certo punto, dopo varie esperienze artistiche composite ho deciso di dedicarmi all'utilizzo della mia penna in maniera sistematica.
Matteo:
Sono nato a Catania l'8 Dicembre 1957. Dopo un lungo percorso professionale nel settore bancario, ho finalmente raggiunto la meritata pensione 7 anni fa. La mia residenza è sempre stata ad Acireale, una città che mi ha visto crescere e maturare nel corso degli anni. Circa un anno e mezzo fa, una decisone importante ha cambiato il corso della mia vita: Ho deciso di intraprendere la carriera di scrittore. Questa determinazione è emersa mentre ero seduto davanti un caffè insieme al mio caro amico Livio. È stato proprio in quel momento che abbiamo concepito l'idea di scrivere il nostro primo romanzo. Da allora, ci siamo dedicati con passione a questo nuovo percorso, mettendo insieme le nostre esperienze e creatività per dar vita a storie che speriamo possano ispirare e intrattenere i lettori.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedicate alla scrittura?
Livio:
Tendenzialmente il pomeriggio.
Matteo:
Nella mia routine giornaliera, dedico 3 ore al giorno alla scrittura, distribuite sia durante la mattina che nel pomeriggio. Questo impegno costante mi consente di concentrarmi attentamente sul processo creativo e di dare forma alle idee che ho in mente.
I vostri autori contemporanei preferiti?
Livio:
Non c’è un autore singolo, nel panorama contemporaneo, che mi attira.
Le mie letture spaziano dal romanzo alla prosa giornalistica passando per il mondo della poesia e attraverso studi sul Titanic. (Letture che coltivo contemporaneamente.)
Matteo:
James Rollins, Michael Cordy, Clive Cussler.
Perché è nata la vostra opera?
Livio:
C'era e c'è tuttora il bisogno di recuperare e far rivivere alcuni miti, soprattutto se sono attinenti ad alcune leggende locali, come nel nostro caso. Peraltro questo libro trae le sue origini da un film che abbiamo realizzato con il coautore nonché mio caro amico Matteo nel 2001: La Leggenda di Aci.
Matteo:
Il mio obiettivo principale è portare alla luce la meravigliosa storia d'amore tra Aci e Galatea, rendendola accessibile e coinvolgente anche per le generazioni più giovani. Allo stesso tempo, desidero regalare ai lettori più maturi l'opportunità di rivivere questa leggenda intramontabile.
Quanto ha influito nella vostra formazione letteraria il contesto sociale nel quale vivete o avete vissuto?
Livio:
Poco o nulla.
Matteo:
Sin dall'adolescenza ho dedicato molto tempo alla lettura, un’attività che mi ha permesso di esplorare diversi mondi e stimolare la mia fantasia.
Inoltre, ciò che ha contribuito in modo significativo alla crescita come scrittore è stata la mia passione per il teatro e il cinema. Queste arti hanno arricchito la mia capacità di costruire personaggi complessi e intrecci avvincenti.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Livio:
Dipende da quello che si sceglie di raccontare. Personalmente ritengo la scrittura una passione insostituibile, necessaria. Nel mondo che lo scrittore immagina ci sarà' sempre qualcosa riconducibile alla realtà o a sé stesso.
Matteo:
Un'evasione dalla realtà.
Quanto di voi c’è in ciò che avete scritto?
Livio:
Parecchio. Questo romanzo contiene in sé tutte le forze della trinacria e dei suoi complicati abitanti e quindi parla anche del sottoscritto.
Matteo:
Direi che il personaggio del nonno condivide alcuni tratti caratteristici con me.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della vostra opera?
Livio:
Hitchcock amava lavorare con le bionde virginali che poi erano le sue Muse.
La mia musa è mia moglie, senza la cui delicata e fondamentale presenza, sarei sicuramente privo di una forza che muove tutto, anche le espressioni artistiche.
Il mio caro amico Matteo è stato sicuramente un prezioso compagno di lavoro, senza di lui non ci sarebbe questa opera.
Matteo:
Assolutamente, devo riconoscere che il mio caro amico Livio ha giocato un ruolo fondamentale in questo percorso. È stato lui a darmi l'impulso iniziale e a farmi considerare seriamente l'idea di diventare uno scrittore.
La nostra conversazione davanti un caffè, in cui abbiamo deciso di scrivere il nostro primo romanzo insieme, è stato un momento decisivo.
A chi avete fatto leggere per primo il romanzo?
Livio:
A mia moglie Stefania.
Matteo:
A mia moglie Margherita.
Secondo voi il futuro della scrittura è l’ebook?
Livio:
Può darsi. Credo sia un futuro distopico. Però prima o poi il buon vecchio libro cartaceo andrà definitivamente in pensione. Possiamo solo auspicare che l'umanità continuerà a conservare fisicamente i libri e che la cultura non conosca mai l'oblio.
Matteo:
Si, ritengo che l'ebook avrà un ruolo significativo nel futuro della scrittura, sebbene possa richiedere ancora molti anni per svilupparsi pienamente. La lettura tradizionale ha indubbiamente un fascino intramontabile e la sensazione di tenere un libro fisico tra le mani rimarrà un piacere per molti.
Cosa ne pensate della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Livio:
Sicuramente utile. Ha il valore aggiunto di regalare delle sensazioni emanate dalle sfumature della voce.
Matteo:
Ritengo che l'audiolibro rappresenti una nuova e affascinante frontiera della fruizione letteraria. La possibilità di ascoltare una storia narrata con voce coinvolgente offre un'esperienza diversa rispetto alla lettura tradizionale.
Gli audiolibri possono raggiungere una vasta gamma di persone comprese quelle che magari non hanno il tempo o la possibilità di sedersi e leggere un libro.