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21 Set
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Intervista all'autore - Maria Cristina Spada -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Novoli in provincia di Lecce dove ho vissuto fino a dodici anni, poi mi sono trasferita a Torino con tutta la famiglia dove sono cresciuta, ho studiato, e lavorato.
Mi sono sposata, ho avuto due figli, (sposati entrambi) e due nipoti di diciassette anni.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
A me, da ragazzina, era piaciuto molto "Piccole donne" per cui lo consiglio anche adesso.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Non saprei, veramente, cosa rispondere, a me piace il libro cartaceo, mi piace vederlo nella mia libreria e sfogliarlo di tanto in tanto dopo averlo letto, ma se penso a quanti alberi si abbattono per fare la carta, sono a favore, anche, dell'eBook.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non è un colpo di fulmine, ho sempre desiderato scrivere, ma con un lavoro, una casa e una famiglia da accudire ho trovato solo ora, che sono in pensione, il tempo per farlo, anche se molto lentamente, per le troppe incombenze.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Per lasciare a figli e nipoti, la possibilità di leggere, un giorno, parte della mia vita, che non conoscono, che non ho mai potuto raccontare per mancanza di tempo da parte mia e per le loro molteplici distrazioni. Mi piacerebbe capissero come si svolgeva, ai miei tempi, la vita senza il consumismo, piena di sacrifici senza sentirne il peso ed essere felici ugualmente.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Un messaggio di ritornare ad essere umili e sereni per potersi godere quello che si ha, pur cercando di migliorare, sempre, sia economicamente, che intellettualmente, e senza guardare il denaro o il potere degli altri, che rendono tutti molto nervosi e agitati.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Già da bambina, a scuola durante le elementari, mi impegnavo a scrivere al meglio i temi tanto da ricevere, per tre anni consecutivi, attestati d'onore per i migliori temi svolti di tutta la scuola. Da ragazzina, invece, mi cimentavo a scrivere fotoromanzi su un quadernone, su cui incollavo le figure che ritagliavo dai giornali che compravano le mie sorelle maggiori, cambiando le frasi del dialogo in base alle situazioni.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si, prima di tutto la professoressa dell'Università Popolare del corso di scrittura, che mi ha dato l'input di riprendere a scrivere seriamente, cosa che ho sempre tentato di fare, ma che per le troppe incombenze, non mi è stato mai possibile. Ora che sono in pensione, ho un po' più di tempo libero, anche se ho ancora un marito da accudire le mie vecchie amicizie da frequentare per non doverle perdere. Poi, Il giudizio scritto datomi dal Correttore, che mi ha fatto piangere per oltre mezz'ora dall'emozione, non mi aspettavo un commento così positivo.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, non l'ho mai pensato, anche se ho proceduto molto lentamente, ma sono stata sempre convinta di volerlo portare a termine.
 
Il suo autore del passato preferito?
Pirandello, anche se è da molto che non leggo più nulla di lui, conto di farlo molto presto.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia una cosa positiva, soprattutto, per chi non può o non vuole sforzarsi di leggere. Penso che anch'io, il giorno che dovessi accorgermi di avere gli occhi stanchi, o la vista annebbiata lo userei. Il libro cartaceo, per ora, lo preferisco, mi piace sentire anche l'odore della carta.

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