Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nasco a Rimini, e alla fine degli anni settanta mi trasferisco a Milano per inseguire il sogno di diventare un doppiatore e speaker pubblicitario.
Impegno e determinazione mi portano a diventare nell'82 la voce istituzionale di Rete Quattro dove ricoprirò questo ruolo per i 26 anni successivi. La grossa cassa di risonanza della televisione di Berlusconi, mi impone anche sul mercato della pubblicità come voce di grandi brand come Kodak (voce esclusiva per 12 anni), Nutella Ferrero, e tantissimi altri. Nonché nel mondo della radio dal quale nasco negli anni 70, appunto, diventando la voce istituzionale del network RTL 102,5 sino ad oggi dal lontano 90'. la passione mi porta ad esplorare anche il campo delle produzioni audio e cinematografiche scrivendo e dirigendo due film per Mediaset. La scrittura quindi mi appassiona sin da subito e riscontro nel settore un apprezzamento che m'induce a intraprendere col tempo la stesura di romanzi che trasformo in produzioni audio e sceneggiature per il cinema, e che scrivo anche per altre produzioni estere. Nasce così l'autore e scrittore che arriva ai giorni nostri.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ci sono momenti particolari che dedico alla scrittura perché sono il frutto dell'elaborazione interiore che, quando emerge, m'induce a sedermi alla scrivania passandoci ore. E può essere di giorno o di notte!
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho riferimenti particolari, e in realtà sono un pessimo lettore di narrativa. M'informo solo su ciò che m'interessa. E in più temo sempre di rimanerne condizionato "mortificando" la mia creatività. È molto facile trarre ispirazione da ciò che si legge; infatti spesso assisto a vere e proprie copiature di altro che già esiste.
Perché è nata la sua opera?
Sono un esoterista che segue questa "via" da diversi decenni, ed è un campo che a mio avviso contiene in realtà le vere risposte della vita. E anche se non rispondono ad una logica razionale, o quantomeno comprensibile ai più, il frutto dell'elaborazione della sperimentazione e dell'esperienza in merito, mi danno ragione sulle "logiche" comportamentali dell'umano arrivando ad intuire futuro e aspetti diversi che riguardano anche il sociale dell'umanità. Proprio come nel caso di Life, la via dell'amore. Ciò che scrivo è un probabile scenario che si nasconde dietro a tutto ciò che è successo in questi ultimi anni, e che io avevo già "previsto" pur solo ipotizzandolo. E le cronache oramai ne narrano diversi aspetti, adesso visibili anche ai più ottusi e bigotti.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
E' determinante il mio lavoro soprattutto, perché continuamente alle prese con la comunicazione a tutto tondo, essendo divenuto nel tempo (oltre 25 anni fa) anche un formatore esperto che insegna master alle università e aziende private, oltreché a manager e capitani d'industria come life coach, e in politica, dove ho militato come ideologo e portavoce nazionale di un partito della coalizione di centro destra, e altre esperienze in un corpo para-diplomatico. Tutte queste esperienze, in diversi ambiti sociali, costituiscono un database esteso che, unito alla creatività artistica, sollecitano l'immaginazione che serve ad un autore.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Direi un modo per raccontarla, ma soprattutto, "interpretarla" e che non tutti vedono essendo invece immersi nel sistema che "pensa" per loro. Il sistema in questo senso è il grande limite per le masse che, soprattutto negli ultimi decenni, hanno smesso di pensare autonomamente condizionati dalla paura come deterrente. Io scrivo interpretando questi aspetti, ma costretto a romanzarli per evitare la supponenza e la presunzione. Purtroppo è chiaro che il messaggio arriva solo a quei pochi sanno leggere tra le righe le pagine che scrivo. Life, soprattutto in questo ultimo capitolo, ne è un esempio.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Direi tutto! Viste le mie risposte precedenti...
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No, nessuno. Solamente la realtà "sfaccettata" che vivo che ho modo di poter osservare attraverso diversi aspetti. E le incongruenze del nostro sociale attuale, così evidenti per me, trovano poi conferma "dietro le quinte" che frequento. Tutto questo origina lo spunto che traggo per scrivere i miei romanzi.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Certamente mi confronto e mi consulto continuamente con persone più vicine a me, intellettuali, politici, spiritualisti, manager, insomma amici coi quali condivido un bel percorso di vita molto ricco di spunti.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo proprio di sì. E non lo chiamerei "futuro" ma presente, giacché i puristi e i "feticisti" della carta stampata sono sempre meno. Oggi il digitale non solo è di moda ma è veloce e immediato, soprattutto tra i giovani.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ne sono un produttore rinomato nel mio settore, essendo un professionista. E proprio con la trilogia di Life sono in uscita su piattaforme diverse con la realizzazione della prima opera assoluta (e non paragonabile a quanto esiste sul mercato) di una serie audio che è un vero e proprio "film senza immagini", un'esperienza sensoriale completamente immersiva. Ho steso una sceneggiatura particolare tratta dai miei romanzi per questo. Partecipano oltre ottanta doppiatori tra i più conosciuti nel cinema, ci sono ambientazioni realistiche, effetti sonori creati appositamente, una suite musicale composta da trenta brani diversi che riprendono il tema principale, e per terminare un mix in Dolby Atmos 8D. Nessuno ha mai realizzato un'opera colossale come questa, che è alla stregua di un'onerosa produzione cinematografica, ovviamente in maniera proporzionale.
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