Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Grazie al lavoro di mio padre, ho vissuto dalla nascita fino alla mia partenza per Roma sempre in città di mare: città che hanno un fascino particolare.
Non ho deciso di diventare scrittore: sono stati i riflessi delle mie esperienze di vita che hanno toccato in profondità il mio spirito e la mia mente.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solitamente la sera, prima d'infilarmi nel letto. Ma, a volte, capita in qualsiasi altro momento della giornata.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Nessun autore in particolare, leggo diversi autori italiani e stranieri sull'eco delle loro opere.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata sull'onda delle mie diverse esperienze di vita, in particolare sono attratto dagli intrecci a cui sono andato e vado incontro. Poiché mi affascinano soprattutto le donne e il modo in cui dispongono le reti, senza darlo a vedere, ci finisco dentro inevitabilmente.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale è importante per tutti insieme con le basi formative. Nel mio caso sento che le inquietudini a cui sono andato incontro hanno influenzato, non passivamente, il mio comportamento e il mio modo di scrivere.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per quanto mi riguarda, è un'interpretazione personale della realtà.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo d'avere già risposto al punto 6.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Le donne che ho conosciuto.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A un amico che ama molto leggere.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Mi auguro di no.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non bisogna ostacolare il progresso, a vario livello, dell'uomo. Il progresso, inteso nel giusto modo, si muove con lui.