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BookSprint Edizioni Blog

18 Set
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Intervista all'autore - Damiana Cicconetti -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Roma, città in cui vivo ancor oggi e che amo immensamente. Ho conseguito il diploma di maturità classica nel 2020; mi sono laureata nel luglio scorso con 110 e lode in Giornalismo, Relazioni Pubbliche e Digital Media.
Ora ho intenzione di conseguire una seconda laurea, oltre ad un Master. Adoro viaggiare; amo la fotografia, la scrittura e la lettura. Non a caso, ho già pubblicato altri quattro libri, oltre a quello appena uscito.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Un'opera molto interessante che ho appena terminato di leggere: si intitola "Elogio dell'imperfezione" ed è la biografia di Rita Levi Montalcini, una delle più importanti scienziate del secolo scorso, vissuta a cavallo delle due Guerre Mondiali, in anni a dir poco difficili ed in cui le donne erano molto discriminate... Tanto più se decidevano di dedicarsi alla scienza. La sua opera mi ha davvero colpita: l'imperfezione- sostiene Montalcini - ha sempre contribuito a continui mutamenti di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell'uomo... Una verità meravigliosa!
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non credo che vi sarà una progressiva e definitiva perdita del libro cartaceo. L'e-book caratterizzerà, senza dubbio, il futuro della lettura. Ma - ne sono certa! - non potrà comportare la definitiva perdita del cartaceo.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Lo è stata anni fa... Molto anni fa, quando ero ancora piccina. Ma da tempo la scrittura rappresenta un amore ponderato, molto ponderato. Perché pubblicare libri e finanche articoli comporta non poche riflessioni, ricerche ed acquisizioni di fonti sicure e certe, oltre ad un enorme senso di responsabilità per le informazioni che si trasmettono ai lettori.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Al termine del mio percorso di studi universitari, nel tema scelto come tesi di laurea, ho voluto occuparmi del giornalismo di inchiesta. Perciò, ho analizzato le origini ed i casi più eclatanti, italiani e non solo, di inchieste giornalistiche. Ho trattato, quindi, di una particolare forma di giornalismo che "si fa sul campo...", attraverso investigazioni accurate che sono frutto di lavori tanto meticolosi quanto pericolosi. Perché si tratta di indagini che permettono di far emergere verità "scomode" a taluni. Non pochi, in effetti, sono i giornalisti "morti sul campo", proprio al termine di indagini che hanno fatto emergere verità a dir poco “scomode".
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Far emergere il vero è importante in ogni ambito. Lo è nel campo che ho scelto di intraprendere ma, invero, in ogni settore. Impegnarsi per far emergere la verità, sempre e comunque, fa la differenza e, senza dubbio, rende il mondo "migliore". Ognuno deve impegnarsi in tal senso. Questo è il messaggio che mi auguro di trasmettere ad ogni lettore.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Da quando ho raggiunto la maggiore età, ho avuto la fortuna di scrivere e pubblicare ogni anno un libro. Oggi, che di anni ne ho 22, ho, perciò, pubblicato ben cinque libri. Ovvio che la scrittura sia sempre stata un sogno nel cassetto... Un cassetto che, fortunatamente, è rimasto chiuso ben poco tempo.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì. Il mio ultimo libro altro non è se non una rivisitazione della tesi di laurea. Ricordo, quindi, il momento in cui il mio Relatore, Professor Vincenzo Quaratino, a capo per diciassette anni della Redazione Cronache Italiane presso l'ANSA, dopo aver letto l'introduzione, si è complimentato... Una soddisfazione immensa: un professionista così stimato e che dimostrava stima professionale nei miei confronti!
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai! Ho sempre pensato di dovermi impegnare al massimo, per continuare ad essere degna di cotanta stima.
 
Il suo autore del passato preferito?
Il mio autore preferito del passato è sempre stato Giacomo Leopardi.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ricorro all'audio-libro. Mi piace leggere direttamente i testi, sottolinearli, evidenziare parole e frasi. Tuttavia, sono certa che gli audio-libro possono rivelarsi utili a chi non ha tempo per leggere e ricorre, perciò, a mezzi "alternativi". L'audio-libro è, sicuramente, un mezzo molto valido.

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